Arrivi in calo, cambiano le rotte

Il 2017-2018 ha visto la diminuzione di sette volte degli arrivi di rifugiati e di migranti dalla Libia all’Italia, ma le rotte si sono evolute e diversificate. Lo rimarcano due rapporti di Unhcr e Impact diffusi il 12 luglio.

Nonostante il drastico calo degli arrivi registrati in Europa, è aumentato il numero relativo di migranti provenienti dall’Africa orientale diretti in Italia, sottolinea il rapporto “From Hand to Hand ̶ The migratory experience of East African refugees and migrants in Libya” sui migranti dell’Africa orientale, provenienti in particolare da Somalia, Etiopia, Eritrea, Sudan e Sud Sudan e detenuti in centri di detenzione non ufficiali o in siti nascosti. Fino al 2017 i rischi maggiori erano legati all’attraversamento del deserto o del mare; nel 2018 i migranti riferiscono soprattutto di rischi legati alla detenzione: estorsione e torture.

La migrazione attraverso la Libia non si è arrestata, ma le rotte si sono evolute e diversificate, evidenzia il rapporto “Mixed Migration Routes and Dynamics in Libya in 2018”. Le cause alla base dei flussi migratori verso la Libia sono rimaste sostanzialmente invariate. “Fino a quando le cause alla radice della migrazione non verranno affrontate, le persone continueranno a muoversi alla ricerca di un rifugio sicuro o di opportunità di lavoro migliori”, è la conclusione.

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