Anche la comunità ecclesiale trentina può e deve guardare alla figura di Carlo I d’Asburgo (1887-1922) come una persona che ha vissuto esemplarmente il Vangelo nella vita politica e nella sfera familiare. I valori spirituali di quest’”uomo di pace” indicati da Giovanni Paolo II nella beatificazione avvenuta il 2003, sono stati ripercorsi giovedì scorso in Seminario durante un incontro dedicato proprio al modello di “laico e politico cristiano” del beato Carlo, alla presenza dell’Arcivescovo Lauro Tisi. “Ascoltando gli storici e i relatori di questa serata – ha detto in conclusione l’Arcivescovo – ho compreso l’attualità di questa figura: l’impegno per costruire la pace in un’Europa che sta perdendo la sua anima; il dovere dei responsabili politici di guardare al popolo come alla propria famiglia in una fiducia reciproca; una concezione della politica come alta forma di carità”.
Mons. Tisi ha incoraggiato quindi la diffusione delle finalità e dell’impegno pastorale dell’Unione di Preghiera Beato Carlo per la pace e la fratellanza fra i popoli (Gebetsliga), un’associazione di fedeli rappresentata dal delegato nazionale don Arnaldo Morandi che in quanto vicepostulatore della Causa ha ripreso alcuni aspetti biografici ancora poco considerati, come la dimensione mistica del sovrano d’Austria.
Ma i tratti più familiari e intimi del sovrano morto per una malattia polmonare a soli 34 anni sono venuti dalla voce commossa del nipote di Carlo, l’Arciduca Martino d’Austria d’Este, che ha evidenziato la dedizione alla famiglia, il legame spirituale con la moglie Zita e la devozione mariana: “In questa serata di testimonianze – ha concluso l’Arciduca – siamo arrivati al nocciolo della testimonianza di fede, quella che ci dà una speranza anche per il futuro”.
Altri due contributi sulla tempra, sulla formazione e sulle scelte politiche compiute da Carlo sono stati proposti dallo storico bergamasco Marco Cimmino e dallo storico trentino don Fortunato Turrini che ha evidenziato anche i legami del re con la terra trentina.
Volutamente durante l’incontro si sono evitate discussioni o rivisitazioni storiche che rischiamo di spostare l’attenzione dalla testimonianza umana e spirituale, come ha indicato lo storico Severino Vareschi nell’introdurre l’incontro e il nostro direttore che lo ha moderato. L’incontro ha rilanciato l’impegno dei volontari valsuganotti di Carzano, coordinati da Piera Degan, che hanno promosso l’iniziativa (con il patrocinio del Consiglio regionale e la presenza del presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder) insieme all’Unione di preghiera, il cui sito www.beatocarloinItalia.it offre agli interessati un aggiornamento delle iniziative in cantiere.
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