All’interno del dibattito sull’immigrazione, l’Arcidiocesi di Trento propone di ritornare alle storie, ai volti e ai percorsi di quanti oggi fuggono dal proprio paese. La conoscenza approfondita di alcuni fenomeni migratori e soprattutto delle cause che mettono in moto centinaia di migliaia di persone è infatti uno dei migliori strumenti per attuare quanto papa Francesco indicò in occasione della Giornata del migrante e del rifugiato del 2018: accogliere, proteggere, promuovere e integrare.
Per questo continuano gli appuntamenti del ciclo “Parole in tempo di migrazione”, promosso dalla Biblioteca civica “G. Tartarotti di Rovereto, dal Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell'Università di Trento e dall’Area Cultura dell’Arcidiocesi. Il terzo incontro, sul tema della “sorpresa”, giovedì 4 aprile alle 17 alla Biblioteca civica di Rovereto indaga i numeri del fenomeno migratorio. Troppi i luoghi comuni e le pessime informazioni: occorre conoscere i dati reali per capire il fenomeno e governarlo. “Ci renderemmo conto che la migrazione non è una minaccia, ma, al contrario, sta salvando le nostre società – trentina, italiana, europea – da un impressionante invecchiamento”, osservano i promotori. Ne parlerà Vincenzo Passerini, bibliotecario, già presidente del Cnca – Coordinamento nazionale comunità di accoglienza Trentino Alto Adige (per i docenti della Provincia di Trento l'incontro è valido ai fini dell’aggiornamento).
Martedì 9 aprile alle 17.30 presso l’Aula Magna del Seminario Maggiore di Trento in Corso 3 novembre l’Area Testimonianza e Impegno sociale della diocesi propone un altro momento di confronto e incontro curato dalla Pastorale Migrantes. Interverrà Giacomo Zandonini, giornalista freelance esperto di migrazioni, traffico di esseri umani, politica e società nel Mediterraneo e nel Sahel.
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