Loredana, volontaria a servizio dei poveri lontani

Si era presentata un giorno al Centro Missionario dicendo semplicemente: “Voglio rendermi utile per quelli che più soffrono nel mondo”. Ma Loredana Bertagnolli in Valentini era diventata ben presto una volontaria affidabile e preziosa. Una “donna umile, feriale, senza pretese, ma dal cuore aperto al bene del mondo e degli altri con lo sguardo di fede su Gesù”. In questa sua testimonianza “gioiosa, discreta e molto efficace”, l’ha ricordata lunedi scorso in Sant’Antonio l’ex direttore don Girolamo Job al funerale (erano presenti anche gli altri direttori don Beppino e don Carlo, l’attuale don Cristiano, con il vicario generale a presiedere l’Eucaristia), molto partecipato dalle “famiglie” a cui Loredana aveva portato il suo mite sorriso: la CVX di Villa Sant’Ignazio, la parrocchia con il gruppo di don Antonio e il Movimento Adulti Scout. E’ stato un congedo fraterno e commovente (come il canto de “La Madonina” finale) anche per ringraziare il marito Beppino, i figli Gabriele, Sara e gli altri parenti che l’hanno accompagnata nei due anni e mezzo di coma (era stata investita in bicicletta proprio mentre tornava dal Centro Missionario) con dedizione esemplare e ammirevole: “Siete entrati nel limite dell’amore che non ha limiti” ha riconosciuto loro don Job, osservando infine che da Loredana viene l’invito a non essere cristiani “da funerali”, ma discepoli gioiosi, a servizio degli ultimi più lontani.

Anche le collaboratrici attuali del Centro Missionario hanno ricordato Loredana “sorridente e indaffarata nel suo ufficio dove ogni giorno trascorreva le mattinate in compagnia,  facendoci dono delle sue competenze e del suo ascolto discreto e pacato”. “Lei – hanno scritto – era grande camminatrice e amante delle nostre bellissime montagne ora è libera di percorrerle, senza nessun impedimento. Grazie Loredana”.

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