Si sblocca, dopo 10 giorni in mare, la situazione della nave Sea Watch 3 ferma nel porto di Siracusa con a bordo 47 migranti soccorsi in mare. Nella serata di mercoledì 30 gennaio il via libera allo sbarco, anticipato dl presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte. Ospiteranno i migranti Italia, Germania, Romania, Francia, Portogallo, Malta e Lussemburgo. Johannes Bayer, presidente di Sea-Watch, dice di essere “contento per i nostri ospiti, perché il loro calvario sta per finire, ma resta un giorno vergognoso per l’Europa”: “I diritti umani non dovrebbero essere negoziati e gli esseri umani non dovrebbero essere oggetto di contrattazione”. Nei giorni scorsi in tutt'Italia si erano moltiplicate le iniziative di protesta contro la gestione della vicenda della Sea Watch, alla quale era impedito lo sbarco. Per chiedere di aprire i porti e di istituire una commissione di inchiesta sulle stragi nel Mediterraneo erano scesi in piazza a Roma davanti a Montecitorio circa 500 cittadini, insieme al mondo della cultura e agli ospiti e ai lavoratori del Cara di Castelnuovo, la struttura di accoglienza i cui ospiti erano stati sbrigativamente portati in altre strutture nei giorni scorsi.
Anche in Trentino associazioni e singoli cittadini in queste settimane si sono mobilitati a sostegno dei richiedenti asilo e contro lo smantellamento del sistema dell'accoglienza, preso a picconate con una serie di misure, come l'annullamento dei corsi di italiano agli stranieri e la cessazione della possibilità di circolazione gratuita sui mezzi pubblici, che rischiano di vanificare anni di lavoro. Non da ultimo, il ripensamento del ruolo del Cinformi, il Centro informativo per l'immigrazione della Provincia di Trento. Cgil, Cisl e Uil bocciano l'idea di destinare il Cinformi a sostegno dei soli trentini. “Che si decida di destinare il Cinformi, rovesciandone gli obiettivi, all'inserimento lavorativo dei soli trentini è una proposta surreale e discriminatoria. Perché escluderebbe gli immigrati dalle politiche del lavoro”. Osservano i segretari generali Ianeselli (Cgil), Pomini (Cisl) e Alotti (Uil): “Pensare di migliorare le condizioni di vita dei trentini sfasciando azioni virtuose di integrazione e convivenza è miope e controproducente”. La Cgil del Trentino insieme ad Auser ha deciso di sostenere l'iniziativa dell'associazione Demo con il Centro Astalli “Prima l'italiano”, per trovare nella rete di volontari persone che hanno la competenza e il desiderio di insegnare italiano agli stranieri.
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