titolo del pezzo: “Andiamo alla GMG per riportarla a casa”, i quattro giovani trentini “inviati” a Panama raccontano a Vita Trentina le loro attese
somm2: “Vogliamo testimoniare a tutto il Trentino quello che noi quattro siamo andati a fare”, “come virus positivi”
Sono Nicola Pellegrini, 27 anni, fabbro di Arco; Francesca Mamertini, 25, di Pergine Valsugana, e i due cuochi: Franco Righi, 34, anche lui di Arco e Davide Tartarotti, 20 anni, di Pomarolo. La piccola ma vivace delegazione trentina alla Giornata Mondiale della Gioventù 2019.
Erano a Cracovia nel 2016 durante l'ultima GMG, quando venne annunciata Panama. Non tutti e quattro si conoscevano, ma tutti in quel momento hanno sentito qualcosa. Una specie di “chiamata”, non si può spiegare, che oggi li unisce.
Sono partiti verso il Centro America con il gruppo di 43 giovani della Diocesi di Concordia-Pordenone, accompagnati dal vescovo Giuseppe Pellegrini (uno dei 15 vescovi italiani presenti a Panama). Per questa Giornata Mondiale della Gioventù, infatti, la Diocesi di Trento si è completamente appoggiata a quella friulana, con cui i quattro trentini hanno anche vissuto parte degli incontri preparatori. Ma la miglior preparazione, a detta loro, è stato il cammino fatto con tutti giovani della Diocesi di Trento: dai pellegrinaggi notturni alla festa diocesana degli adolescenti al Palazzetto il 20 ottobre – che ha ripreso il tema della GMG 2019, l'”Eccomi” di Maria – fino ai Passi di Vangelo. Come un filo rosso che li ha accompagnati fino a qui.
In questa prima settimana i giovani trentini, con quelli di Concordia-Pordenone, stanno vivendo un'esperienza di missione in Messico, ospiti della Comunità missionaria di Villa Regia. “Siamo chiamati a stare piuttosto che a fare”, spiegano. Dal 22 al 27 gennaio saranno a Panama, per ascoltare le parole del Papa e quelle dei giovani di tutto il mondo.
Il vescovo Lauro li ha voluti incontrare lo scorso mercoledì 9 gennaio, a pochi giorni dalla partenza. Un incontro “molto familiare”, “semplice e bello”, riassumono: “Ci ha ringraziati, ci ha assicurato il suo ricordo e ci ha detto che ci aspetta”.
Il bello, infatti, viene dopo. Su questo concordano tutti: la GMG non deve rimanere “un'esperienza fine a se stessa”. “Vogliamo testimoniare a tutto il Trentino quello che noi quattro siamo andati a fare”, “come virus positivi”.
“Avevo bisogno di un esperienza di crescita spirituale per me, da vivere da protagonista e non da organizzatore o animatore”, riconosce Franco. Sono partiti con uno spirito di “curiosità”, di “gioia” – “quella di essere lì in centinaia di migliaia per lo stesso motivo, il Signore” -, desiderosi di “arricchirsi”, ma in fondo “senza troppe aspettative, per fare tesoro di tutto quello che viene”.
E qui sta il segreto della GMG, come spiega Nicola: “Ti dà una carica di fede senza eguali, – ma anche una carica di umanità, aggiunge Davide – per tornare pieni, e riversarla negli altri”.
Ogni Giornata Mondiale della Gioventù ha la sua particolare ri-carica. “A Madrid – racconta Francesca – ho capito che stare nella Chiesa è anche una grande festa. A Rio è stata la carica della missione: giovani a servizio degli altri. A Cracovia la carica della preghiera, forse anche per la popolazione polacca. Ogni volta le GMG danno qualcosa di diverso, che si mescola con la cultura del luogo che le ospita”. Anche Panama si prepara ad accogliere e ricaricare più di 200 mila giovani da tutto il mondo.
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