La Diaconia della Fede di Villa Sant’Ignazio di Trento organizza un weekend di Esercizi Spirituali Ignaziani che si tiene dal pomeriggio di venerdì 8 febbraio a domenica 10 febbraio alle 17. Questa proposta (iscrizioni fino al 2 febbraio a diaconia@vsi.it oppure telefonando venerdì mattina al numero 0461.267650) è caratterizzata dalla presenza di guide laiche alle qualil abbiamo chiesto di illustrare la proposta.
Che cosa ha di diverso un corso di esercizi spirituali guidato dai laici e laiche?
Un tempo dedicato all’ascolto della Parola non viene significativamente cambiato dalla presenza di accompagnatori laici piuttosto che religiosi, gli esercizi spirituali sono prima di tutto un incontro personale con il Signore, ed ogni frutto di questo tempo è dono dello Spirito. Più che di diversità parliamo di una naturale evoluzione, nella continuità del rapporto di collaborazione e integrazione che gesuiti e laici hanno sempre particolarmente coltivato a Villa Sant’Ignazio, volendo realizzare le speranze del Concilio Vaticano II. Ogni accompagnatore di EEss matura questa scelta in dialogo con Dio; anche il laico, rispondendo alla Grazia battesimale, che agisce attraverso le particolari declinazioni della sua vita attiva. La nostra è una vita di donne laiche. Il nostro dialogare col Vangelo e riconoscere l’operare dello Spirito nelle pieghe dell’incarnazione è stato educato dal Signore all’interno di una vita familiare, di parrocchia, di scuola e di comunità. Lì la fede si è fatta carne. A partire da questo accogliamo, ascoltiamo, offriamo.
La frase evangelica del titolo, quel “riposatevi un po'”, fa pensare ad un’opportunità di sollievo e rigenerazione. In che senso?
In quel passo del Vangelo Gesù chiama i suoi discepoli in disparte, propone loro un tempo/luogo dove stare con lui, da soli, perché avverte il loro bisognodi dare il giusto senso al loro agire e alle cose che accadono. Questi esercizi evocano proprio quella dimensione: un tempo e un luogo opportuni dove prendere le distanze dalla quotidianità, facendo silenzio e preparando uno spazio, per incontrare autenticamente il Signore. Un invito a sostare per scendere in profondità alla sorgente che in noi rimette in movimento la vita.
Qual è la dimensione più importante che i partecipanti possono gustare nel corso delle due giornate anche nelle difficoltà che stiamo vivendo.
Quella di sentirsi unificati. La dimensione dove il corpo, i cui sensi saranno stimolati dal contatto con la natura e i suoi elementi, dal suono di melodie e da qualche pennellata di colore, e la Parola ascoltata, gustata e interiorizzata potranno vibrare assieme e lasciare intravedere la direzione verso cui iniziare a orientare i propri passi. Abbiamo scelto, come immagini, un’imbarcazione in sosta su placid acque in attesa di una rinnovata lena e direzione, e una rosa di natale che riscatta la rigidità invernale facendone condizione del suo slancio vitale.
Che cosa vorreste dire a chi, pur desiderando partecipare, teme una proposta troppo impegnativa e faticosa? Oggi c’è timore di fermarsi, di perdere tempo, di disconnetterci, di stare in silenzio. E il silenzio sarà proprio un prezioso compagno, che dopo averlo scoperto e gustato, sosterrà la possibilità di ascoltare la voce del Signore, che si fa sentire come un venticello leggero. Se c’è il desiderio, ma anche il dubbio, o c’è l’entusiasmo, ma anche la paura di non farcela, ecco che negli esercizi ci scopriamo abitati dal Suo desiderio per noi, che supera ogni immaginazione e sentiamo di poter operare con i Suoi mezzi, che sono un dono gratuito, sempre disponibile.
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