Sono occhi incastonati nella terra, specchi che riflettono cime proiettate verso il cielo e al tempo stesso immerse nelle profondità dell'acqua, dettando una linea verticale che, nel dinamico movimento dello sguardo, crea una vertigine. Un senso di straniamento, un guardare le cose capovolti che genera nuove posizioni e prospettive. È così che forse nasce un pensiero mai formulato prima, una nuova percezione su di noi e sulla vita intorno a noi.
Sono microcosmi singolari con caratteri propri, semplicemente "Laghi" (Publistampa, 2018), i protagonisti del nuovo libro fotografico di un Giorgio Salomon inedito, presentato lo scorso 18 dicembre con l'assessore comunale alla cultura Corrado Bungaro e Alessandro Miorelli che ha curato il volume insieme a Giorgia Salomon, in un'affollata sala nella Biblioteca comunale, a Trento.
Tema di questo originale reportage dedicato ad uno spazio naturale suggestivo come quello lacustre è non solo la bellezza dei laghi della nostra regione – dal lago di Garda fino ad arrivare ai 2500 metri del lago Antermoia, in una ricognizione non esaustiva indicata in una mappa finale -, ma anche il modo in cui le persone che li frequentano ne fanno esperienza. E dunque il testo si caratterizza per l'inconfondibile attenzione che il fotografo ha sempre avuto per la dimensione relazionale quale chiave di lettura privilegiata della realtà e sfogliando si incontrano fotografie di paesaggio e di chi lo osserva: un raddoppiamento di percezione, come suggerisce anche l'acqua, superficie mobile che riflette vita, sensazioni, e fa affiorare ricordi. A queste due "letture" si aggiunge una terza dimensione mirante al coinvolgimento del lettore, incoraggiato a interrogarsi sul suo rapporto con il lago come hanno fatto i 12 autori interpellati, dando forma ad una "polifonia di immagini e voci". Ogni contributo apre i capitoli in cui è suddiviso il libro e rappresenta una "boa di riferimento" che invita a considerare i molteplici aspetti della relazione tra ambiente lacuale e vissuto umano, a partire da "La vitalità dei laghi" di Franco de Battaglia, vitalità poi espressa attraverso una pluralità di sguardi. Per Paola Giacomoni per esempio quella del lago è una bellezza in movimento, complessa, che trasmette un sentimento di acquietamento di emozioni, pur se lo sfondo, fatto di ghiaioni o rocce a picco, è sempre drammatico. La bellezza del paesaggio lacustre è anche fonte di ispirazione per artisti e Mauro Cappelletti considera il valore dell'acqua nell'esperienza pittorica di chi ha scelto il lago come "generatore di luce e cromatismi", mentre il poeta Franco Farina offre l'emozione di versi penetranti: "l’occhio si strema a mirare/il mattino perfetto./E quando, viandante,/riprendi il cammino,/sei ricco dell’oro carpito/allo specchio cangiante".
Tra i vari testi, che trattano aspetti esistenziali, naturalistici, linguistici, gastronomici, teatrali e sociologici Salomon ha ricordato con commozione il racconto dell'amico recentemente scomparso Franco Filippini, "una narrazione spiazzante in cui la morfologia del lago diventa punto interrogativo dell'esistenza".
Ogni riflessione è una guida tematica che invita a trovare il proprio percorso tra le varie suggestioni visive – i catamarani sul lago di Garda, il bagno nel lago ghiacciato di Tret, i dragon boat sul lago di Caldonazzo, foto a pelo d’acqua e sott’acqua, foto di chi si diverte, lavora, pensa, è da solo o in gruppo, o celebra messa in riva al lago solo per citarne alcune -, e testuali. I laghi coinvolgono tutti i sensi, attivano ricordi, orientano movimenti corporei e interiori, e questa lettura collettiva, fatta di pensieri, sentimenti e sensibilità che arricchiscono di tasselli unici la composizione scaturita dall’obiettivo fotografico, accompagna gli scatti di Salomon e sprigiona atmosfere in cui “Paesaggi umani e coscienze naturali del Trentino” si integrano, esprimendo un nuovo “ritratto” dei volti e delle presenze che rendono vivi gli specchi d’acqua trentini.
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