Nel bosco Cappuccetto Rosso incontra il lupo cattivo (gliel’aveva pur detto la nonna!). E noi, nella selva delle reti sociali, chi rischiamo di incontrare? Ecco 5 tipi da social, secondo Gigio Rancilio di Avvenire.

TROLL

All’apparenza è un buontempone che si diverte a interagire con gli altri postando messaggi provocatori, fuori tema o talvolta senza senso oppure sbagliati, spesso irritanti. Il suo scopo è quello di disturbare la comunicazione. Può risultare distruttivo. Prende di mira le bacheche personali, i gruppi di discussioni, le pagine dei fan. Occorre imparare a gestirne gli attacchi. Si può fare.

HATER

Sfrutta l’anonimato garantito dalla Rete per spargere odio (“Hate” in inglese). Ce l’ha con le donne, con i disabili, con le persone omosessuali, i migranti, e chi più ne ha più ne metta. Blocca la discussione, alza il livello dello scontro, allontana le persone “normali” che restano senza parola… Ma forse a ben guardare l’odio non è solo sui social, odio e volgarità sono stati sdoganati da anni dalla tv.

COMPLOTTISTA

Come ha detto bene Umberto Eco, i social danno diritto di parola “a imbecilli che prima parlavano solo al bar, dopo qualche bicchiere di vino”. La differenza è che al bar venivano messi a tacere subito, sui social invece pontificano: sulle scie chimiche, sui reali colpevoli dell’11 settembre, sull’allunaggio dell’Apollo 11, sulla diffusione di malattie come l’Aids, la Sars e i tumori.

“BENALTRISTA”

Pubblichi e rilanci sulle tue pagine social l’appello per una meritoria campagna sul randagismo? Arriva lui e pone la candida domanda: “E la fame nel mondo, allora?”. Posti un invito agli abitanti del quartiere a pulire il parco giochi vicino alla scuola? Lui replica ponendo la questione dei parcheggi pubblici. Per ogni problema ne trova sempre uno più grosso e più importante. Così evita di dover prendere posizione.

ANALFABETA FUNZIONALE

E’ andato a scuola, anche per svariati anni, ma non è in grado però di leggere i termini di un contratto, di compilare una domanda di lavoro, di interpretare o riassumere un testo. Di conseguenza, tende a credere a tutto quello che legge. Senza farsi troppe domande