Inizia nella maniera migliore la stagione degli sport invernali per i colori azzurri: l’Italia del curling torna infatti dall’Europeo di Tallin, in Estonia, con una medaglia di bronzo che mancava dal 1979. “Una cosa meravigliosa”, ci racconta il cembrano Amos Mosaner
Inizia nella maniera migliore la stagione degli sport invernali per i colori azzurri: l’Italia del curling torna infatti dall’Europeo di Tallin, in Estonia, con una medaglia di bronzo che mancava dal 1979, data della prima e unica apparizione dei nostri atleti su un podio internazionale. Un risultato storico per una nazionale sempre a forte componente trentina: in Estonia infatti assieme a capitan Joel Retornaz, Fabio Ribotta e Simone Gonin, c’erano i cembrani Sebastiano Arman e Amos Mosaner, che ha raccontato alla Noche del 10 le emozioni vissute lungo un cammino europeo pressoché perfetto, con una grande Italia eliminata solamente in semifinale all’extra-end dalla Scozia poi vincitrice della competizione.
Amos, che impressioni ti ha lasciato questo Europeo?
Era il primo anno che giocavamo con questa formazione quindi è stata un po’ una nuova esperienza, ma siamo riusciti a mantenere un buon livello durante tutto il torneo. Per noi è stato un ottimo Europeo, non ci aspettavamo di poter conquistare una medaglia: siamo partiti con l’obiettivo di qualificarci per il Mondiale quindi riuscire ad ottenere anche un bronzo è stata una cosa veramente meravigliosa.
I risultati degli ultimi anni ci presentano un movimento in crescita, ci stiamo avvicinando alle grandi d’Europa?
Negli ultimi anni devo dire che in generale tutti lavorano per colmare il gap con le nazionali più forti. Noi stessi un paio di stagioni fa eravamo sicuramente uno scalino sotto rispetto ad ora, mentre adesso sia a livello europeo che mondiale non c’è più nessuno che ci sottovaluta.
Quali sono le squadre da mettere nel mirino per poter ambire a risultati importanti?
In Europa sicuramente Scozia e Svezia, le due finaliste, che sono le formazioni di maggiore qualità e quelle che dobbiamo provare a raggiungere, oltre a Svizzera e Norvegia che però all’Europeo contro ogni pronostico hanno mancato i playoff. A livello mondiale invece sopra tutti ci sono Canada e Stati Uniti, campioni olimpici in carica, ma con le altre squadre direi che ce la possiamo giocare. L’obiettivo è quello di dare il 110 per cento, cercare di fare sempre meglio in ogni competizione ed arrivare in futuro a lottare per un oro europeo, mondiale oppure olimpico.
Quali sono i prossimi appuntamenti che vi vedranno impegnati?
Per quanto riguarda la nazionale ora abbiamo un periodo di pausa e ricominceremo solo a gennaio a preparare il Mondiale che nell’aprile del 2019 si disputerà in Canada, ma a dicembre si torna in campo con la prossima tappa del campionato italiano.
Con il Team Trentino Curling siete campioni in carica, in questa stagione possiamo sperare in una riconferma?
Per ora in Serie A si è disputata solamente la prima tappa: noi abbiamo vinto tutti i tre match giocati e siamo a punteggio pieno assieme a Pinerolo, la squadra che probabilmente ci darà più filo da torcere quest’anno e che incontreremo a metà dicembre sul ghiaccio di Cembra. Sarà un test importante per capire il nostro livello di preparazione e gli obiettivi a cui possiamo ambire per il resto della stagione.
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