In campagna elettorale con lo slogan “Ripulire l’Alto Adige”
Bolzano – In occasione della recente campagna elettorale Casapound aveva fatto affiggere un manifesto che ritraeva i membri della Giunta provinciale uscente e riportava lo slogan “Ripulire l’Alto Adige”. Fin qui normale amministrazione. Se non che una seconda immagine, più in basso, raffigurante un gruppo di persone dalla pelle scura, rendeva lo slogan e il manifesto inequivocabilmente razzista.
Sulla base di un esposto del presidente Kompatscher la Procura della Repubblica di Bolzano aveva aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di “propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa”. A indagine conclusa, la Procura chiede ora l’archiviazione del procedimento, ritenendo che “la presenza sul manifesto elettorale della Giunta provinciale uscente, unitamente alle dichiarazioni rilasciate e al comunicato stampa (di Casapound, ndr), portassero ad escludere che con tale atto si intendesse propagandare idee fondate sull’odio e sulla discriminazione razziale”.
Il manifesto razzista era stato invece stigmatizzato in modo abbastanza diretto dal vescovo Ivo Muser in un passo della sua lettera pastorale “Beato gli operatori di pace”. “Particolarmente pericolose”, scrive il vescovo, sono “la glorificazione e la giustificazione della violenza: un chiaro e forte no deve attraversare tutta la nostra società, quando gruppi di persone sono sospettati in modo generico o quando si invita a ripulire la nostra terra da determinate categorie di persone. L’accusa con cui ha dovuto confrontarsi Pietro durante il processo a Gesù resta sempre attuale: ‘La tua parlata ti tradisce’ (cfr. Mt 26,73)”.
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