Il territorio dell'ex decanato di Ala si articola in tre realtà distinte: la città di Ala, la comunità di Avio, tipicamente agricola e forse più omogenea rispetto alla città del Velluto, dimostrando però una vivacità di iniziative anche in altri settori; la zona delle frazioni legate più alla vita agricola e con rapporti interpersonali più consolidati.

Il minimo comun denominatore che caratterizza questa sommaria suddivisione dell'ex decanato è la notevole quantità di realtà associative. Una realtà variegata che palesa la ricchezza della proposta e la disponibilità nel mettersi a servizio della comunità. Le esperienze legate al volontariato sono moltissime e operano in diversi ambiti fino a quelli del sostegno alle iniziative dei missionari.

Gli abitanti di Ala e Avio, per la loro vicinanza a Verona, sono storicamente più aperti, più accoglienti e più intraprendenti (la tecnica dei velluti è stata portata da Genova e l’industrializzazione degli anni ’60-’80 deve molto anche a’ “veronesi”).

Fino al boom economico del secondo dopoguerra tutto si reggeva sulle attività agricole. Soprattutto ad Ala, che pochissime famiglie possedevano gran parte del terreno agricolo e “governavano” la vita politica, economica e culturale. Di qui forse una certa “docilità” degli alensi nei confronti dei “siori” e dell’autorità (o presunta tale).

Ala, per molti, è una nobile decaduta (ormai da cinque anni gli abitanti sono in calo, passando dai 9.057 del 2011 ai 8.887 attuali, l'11,6% dei quali sono stranieri), per altri è ormai una realtà, assieme ad Avio, che vede restringersi anche il proprio ruolo nell’ambito della Comunità di Valle.

In verità le due comunità, unitamente alle loro frazioni, quanto mai attive e intraprendenti, pensiamo ad esempio Sabbionara, dispongono sicuramente delle potenzialità per tornare a essere protagoniste del loro futuro purché sappiano muoversi, camminare, collaborare tra loro e sostenere chi ha voglia di rischiare e di metterci la faccia.