Dal punto di vista economico, la borgata non ha ancora deciso quale strada prendere: fallito il progetto di mega centro commerciale Global village, e con alla finestra i nomi della grande distribuzione organizzata interessati al flusso turistico in transito dal casello A22 al Garda, molte aspettative sono riposte nell’area produttiva Casotte. I 27 ettari di terreno a ridosso dell’ex Montecatini, fabbrica di alluminio chiusa nel 1983 e che ha fatto la storia economica di Mori,sono in mano a Trentino Sviluppo.
Fino ad oggi la crisi economica ha impedito il decollo del progetto, ma proprio nelle scorse settimane il Gruppo Poli ha firmato un memorandum con la Provincia che potrebbe portare alla costruzione di un centro logistico da 110 dipendenti.
Così come ancora irrisolto è il nodo dell’area ex Marmi Piccoli, brutto biglietto da visita del paese per chi viaggia da Rovereto, ma molto interessante per il Comune nell’ottica della realizzazione del boulevard che dovrebbe restituire vivibilità al centro. L’amministrazione è pronta a mettere mano al portafoglio, ma si attende la valutazione economica dell’Agenzia delle entrate.
Pur non potendo vantare un centro storico pregiato come quello della vicina Ala, e dovendo fare i conti con un passato “contadino”, tra le carte da giocare in chiave turistica, oltre al santuario di Montalbano con la vicina ferrata, Mori può contare sullo splendido teatro ottocentesco intitolato a Gustavo Modena e sulla vicinanza con il Monte Baldo, giardino botanico d’Europa, e con la Val di Gresta, primo distretto biologico del Trentino.
Altra forza della borgata è l’associazionismo, particolarmente vivace soprattutto a livello sportivo, mentre in ambito sociale si distinguono le realtà di Villa Argia, dedicata alle dipendenze, e l’hospice della Rsa “Cesare Benedetti”, prima struttura di cure palliative del Trentino.
Lascia una recensione