Jacques Leclercq, Elogio della pigrizia, Edizioni Dehoniane, pag. 54, euro 6.50

Un libretto agile, che si legge d’un fiato. Ma che fa riflettere (vien quasi, ogni tanto, da chiudere il testo e guardarsi attorno, “gustarlo”, tanti sono i motivi di un pensare positivo che induce nel lettore). L’ha scritto un teologo, Jacques Leclercq, che è stato docente a Lovanio e che è morto nel 1971. (Elogio della pigrizia, Edizioni Dehoniane, pag. 54, euro 6.50) Alcuni decenni fa, dunque pagine datate? Neanche per sogno, sono di un’attualità sorprendente. E valgono soprattutto per un periodo come questo, estivo, tempo di vacanze e di ferie, dunque un tempo particolarmente adatto all’operoso riposo.

Molto bello pure il denso ritratto che fa, in appendice, il sociologo padovano Enzo Pace (e ci par di sentirlo parlare, nel suo scrivere, il professor Pace neanche fossero trascorsi quasi cinquant’anni da quando ascoltavamo le sue sempre coinvolgenti lezioni all’università patavina!). Elogio della pigrizia, ma – si badi bene – qui non s’intende il non far nulla o il perdersi in cose insulse e insignificanti o fare il perdigiorno purchessia. No, si tratta di trovare sosta rispetto alla frenesia in cui siamo immersi, al motto insulso “il tempo è denaro” –imperativo categorico dell’utilitarismo contemporaneo.

Ecco allora il sostare davanti a un paesaggio; visitare una mostra; anche solo attardarsi nel fresco di una chiesetta alpina o alzare lo sguardo al cielo in una notte stellata a provare… a contar le stelle.

Lo scrittore peruviano Mario Vargas Llosa visitando un osservatorio astronomico andino ad Arequipa e riflettendo sul fatto di come siamo piccoli piccoli nell’universo (pure Leopardi ci aveva riflettuto scrivendo pagine incantevoli e commoventi) osservava quando siamo stolti – in questa “aiuola che ci fa tanto feroci” – ad attardarci in sterili guerre e inutili ingordigie.

Forse, forse, riscoprendo il valore e la ricchezza della pigrizia (calma, quiete, l’essere ponderati nelle decisioni) possiamo essere persone che nel vivere quotidiano operano secondo criteri di pace e di condivisione fattiva. Oltretutto, guadagnando in salute e pacatezza interiore.