Tre associazioni e gli artigiani trentini per un progetto di autonomia nel lavoro. Ne ha parlato a Trento il francescano padre Faltas
La produzione e il restauro di mosaici e la promozione di guide turistiche per l’accoglienza diffusa a Betlemme. Intensa, partecipata, serata quella promossa da varie associazioni (Missioni Francescane, Amici di padre Pietro Kaswalder, Aca de Vita, Associazione artigiani e piccole imprese della provincia di Trento) presso il seminario di Trento venerdì 14 settembre. Per un progetto, “Nuovi mosaici per Betlemme”, che intende promuovere l’inserimento di giovani e di donne nel restauro di manufatti artigianali di mosaico.
E’ tutto un fiorire di iniziative quello che si sta sviluppando in Terra Santa proprio in un momento delicatissimo nel tanto auspicato processo di pacificazione tra israeliani e palestinesi, per il quale al momento è tutto stoppato e in fase pericolosamente immobile. Sono in atto varie iniziative a Betlemme –lodevolmente supportate dalla Provincia Autonoma di Trento- come ad esempio la creazione di laboratori per la lavorazione della madreperla, del legno d’ulivo e della ceramica. La finalità è sempre la stessa, cioè quella di creare opportunità di lavoro e di socialità per persone altrimenti destinate all’isolamento e alla solitudine. Ben il 95% dei cristiani in Terra Santa lavorano nel turismo e ovviamente senza visitatori e pellegrini le difficoltà aumentano a dismisura.
Padre Ibrahim Faltas, di origine egiziana, ma ormai palestinese a tutti gli effetti (sta lì da trent’anni) ha ringraziato i volontari trentini e la Provincia Autonoma di Trento: “Sono contento di questo progetto e parlare in una terra come il Trentino che ha fatto tantissimo per la Terra Santa attraverso la creazione di centri giovanili e tante altre cose”. In effetti, a vedere il salone del Seminario pieno di gente attenta e quasi entusiasta della serata, si poteva avere un riscontro persino visivo di quanto siano coinvolte le persone e i gruppi, e sono numerosi, che si impegnano in queste iniziative. Con il sostegno dell’Associazione Artigiani –col suo presidente Marco Segatta- alcuni specialisti andranno entro fine anno a Betlemme dove insegneranno a qualche decina di giovani del posto, cristiani e musulmani ed ebrei se del caso, l’arte del mosaico, con l’ausilio della mosaicista Alessandra Costa. Sono principalmente le donne a poter fruire di un simile servizio essendo quella del mosaico una tradizione forte, radicata, del mondo femminile. Se si creano nuove opportunità di lavoro, le donne possono uscire di casa, ritrovarsi, garantire un reddito alle proprie famiglie con enormi ricadute virtuose sulla fiducia in sé e l’autostima che viene rafforzata con risvolti positivi impensati verso i figli, il marito, il compagno e gli anziani che abitano con loro in un contesto in cui i legami familiari contano ancora tantissimo nell’ambito di famiglie allargate e “matriarcali” (matriarcali perché la donna rimane un pilastro fondamentale, la spina dorsale autentica –duratura nel tempo molto più degli uomini – degli imprescindibili legami familiari!). Molto importante quindi lo sviluppo di questo progetto. Da consolidare ed estendere.
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