La festa dell’Assunta (15 agosto) è diventata il clou per celebrare la Madonna ma anche le conquiste della località stessa. Dopo quasi 50 anni di “Rebalton dei popi”, anche quest’anno, le associazioni del luogo hanno presentato qualcosa di nuovo – cinque dense giornate, dal 10 al 15 agosto, culminate nella fiaccolata attorno al lago – per verificare e sostenere il “saper fare assieme” da parte di tutti: dall’Unione sportiva alle Musicalità, dalla Pro Loco alla scuola, dalle strutture allestite dal Comune ai servizi della parrocchia.
Nei giorni in cui – almeno sul calendario..- l’estate saluta e lascia spazio all’autunno, chiediamo al sindaco del comune madruzziano, Michele Bortoli, di tracciare un primo bilancio. Come hanno risposto residenti e turisti alle iniziative organizzate nei mesi scorsi a Lagolo?
Le iniziative sono state molte, ricordo a partire da giugno il concorso di scultura all’aperto con artisti da tutta Italia, la ormai classica manifestazione dedicata ai bambini “Rebalton dei popi”, la notte dei “Calici di stelle” e soprattutto la rassegna di jazz e world music “Suoni d’acqua”, che ha ospitato sulle rive del lago quattro gruppi di musicisti che hanno tratto ispirazione dal luogo e hanno poi proposto i loro concerti. Tutti questi eventi hanno animato Lagolo durante l’estate, e mi pare di poter dire che siano stati apprezzati da turisti e residenti.
Eventi a parte, il lago è stato gradito anche come lido?
I fine settimana estivi hanno visto le spiagge sempre affollate. A questo proposito vorrei ricordare che abbiamo realizzato ultimamente sia il nuovo pontile sia la piattaforma galleggiante. Oltre a questo ci sono stati gli interventi di manutenzione, abbellimento e ripristino della zona, per una spesa totale di circa 100 mila euro. Abbiamo potenziato, infine, la copertura wi-fi, un servizio molto richiesto dai turisti, oltre che dai residenti.
Le riproponiamo le questioni poste pubblicamente da un veterano del luogo, don Bepi Grosselli: Lagolo ha bisogno di acqua per la balneazione (non di alghe), di cielo (non di foreste per lupi), di porte aperte al pubblico (per l’ospitalità regolata e cordiale)”. A che punto siamo?
Il lago, come ho detto, è stato tutta l’estate affollato dai bagnanti e la qualità delle acque non è mai stata ovviamente in discussione. Anzi le caratteristiche limnlogiche sono ottime, tanto che è i bagni sono consigliati a chi ha alcuni problemi di pelle. È vero che negli ultimi anni c’è stato un aumento delle alghe, ma si tratta di un fenomeno naturale, che stiamo monitorando insieme all’Agenzia per l’ambiente. Anche l’estensione del canneto è stata sotto osservazione e si è riscontrato che è stabile dal 2006.
L’estensione dei boschi è aumentata rispetto ad alcuni decenni fa…
Sì, ma vorrei dire che non si tratta di un fenomeno di per sé negativo, perché se si guardano vecchie foto della zona sembra al contrario brulla. Tuttavia stiamo approvando un progetto di ripristino della vecchia area del “camp del Comun”, un’area a prato dove la gente era solita trovarsi per passare un po’ di tempo all’aperto.
Infine il terzo punto, l’ospitalità.
È vero che è venuta a mancare una parte dell’offerta alberghiera con i fallimenti susseguitisi negli ultimi anni, ma questo non è nelle mani del Comune. Quello che possiamo fare come amministrazione, e che stiamo facendo, è però rendere il più possibile appetibile la località, in modo da incentivare potenziali investitori.
Guardando al futuro, come e dove si inserisce Lagolo nell’ambito di un generale e più ampio progetto di rilancio del Bondone?
Noi siamo impegnati con gli altri soggetti nel rilancio del Bondone e abbiamo quindi partecipato al tavolo coordinato dal Comune di Trento, da cui sono scaturite una serie di proposte di sviluppo sostenibile per Lagolo. Principalmente si tratta di puntare sul collegamento con mezzi pubblici fra Viote e Lagolo, e di favorire la creazione di una zona di pattinaggio sicura sul bacino d’acqua nei periodi in cui è ghiacciato. Inoltre nel periodo autunnale, con gli splendidi colori della vegetazione e la vista delle cime dolomitiche, si vorrebbe far diventare la zona un set naturale per workshop di fotografia.
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