Tutto questo, però, non era così scontato nel 1989 quando fu inaugurato il tunnel tra Riva e la Val di Ledro, con le due gallerie «Agnese» e «Dom». Quell’opera, salutata al tempo come miracolosa (anche per come fu ottenuta dalla politica locale, con la spinta determinante dell’allora sindaca di Molina Agnese Rosa) ben presto si è dimostrata concettualmente superata e non ha mai smesso di far parlare di sé. Tanto più ora che una nuova tragedia vi si è materializzata, con il disastroso incidente della notte tra sabato e domenica costato la vita ad un ventenne di Riva, Kevin Ventura, e col ferimento di altre sette persone (tutte per fortuna fuori pericolo).

In questi giorni il dibattito sulla sicurezza del tunnel è ripartito e sono prima di tutto i cittadini ledrensi, molti di loro pendolari proprio su quella strada, a chiedere che le due gallerie siano più sicure. Alcuni interventi migliorativi sono stati fatti dopo il 2013, quando un altro gravissimo incidente costò la vita a due motociclisti.

Allora come oggi al sinistro è seguito un incendio, che ha reso tutto più difficile nonostante questa volta si fosse più vicini al tratto a cielo aperto tra le due gallerie.

Grande lavoro dei vigili del fuoco, dei sanitari, delle forze dell’ordine. Ma cittadini e amministratori chiedono ulteriori interventi – soprattutto sui sistemi di areazione – per quanto riguarda la sicurezza e contromisure per prevenire gli eccessi di velocità. Che in tunnel in discesa, rettilineo, di 3,5 chilometri non sono purtroppo rari.

Giovedì 12 luglio la chiesa di San Giuseppe al Rione Degasperi ospiterà alle 16 i funerali di Kevin Ventura.