In piazza Duomo anche i colori della Palestina

Nella festosa cornice di popolo che ha accompagnato la partenza della cronometro, lungo le transenne che portavano i corridori ad imboccare via Belenzani, era impossibile non notare le numerose bandiere palestinesi presenti. Un simbolo che, a pochi giorni dall’uccisione di 61 palestinesi, tra cui una bimba di soli 8 mesi, durante gli scontri di Gaza tra l’esercito israeliano ed i manifestanti, voleva contestare la scelta degli organizzatori del Giro di far partire la corsa rosa con le prime tre tappe proprio da Israele, legittimandone le politiche militari e distogliendo l’attenzione dalla tragedia del conflitto in corso da ormai troppo tempo.

Vari i gruppi, le associazioni ed i partiti politici in piazza per portare solidarietà ai palestinesi e chiedere una presa di posizione delle istituzioni italiane contro le scelte del governo israeliano; ad unirsi ai militanti di Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e le loro bandiere della pace, in piazza Duomo a distribuire volantini già dal mattino, alcuni esponenti di Liberi e Uguali, i ragazzi del Centro Sociale Bruno e gli studenti del Collettivo Universitario Refresh, partiti con gli striscioni da un presidio organizzato davanti alla Facoltà di Sociologia.

Una protesta che si è ripetuta lungo diverse tappe di questo Giro d’Italia, quando spesso gli attivisti pro-Palestina si sono fatti sentire sempre in modo pacifico, e che assume un valore più profondo in quella che è stata definita la “tappa della Pace”, con arrivo a Rovereto in omaggio, secondo le parole dello stesso patron del Giro Mauro Vegni, alla città che ospita la Campana dei Caduti, simbolo di pace e fratellanza tra i popoli in tutto il mondo.

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