La cronometro individuale Trento-Rovereto del 22 maggio potrebbe risultare decisiva per la classifica finale
In attesa della Marcialonga Cycling Craft del prossimo 27 maggio, la provincia di Trento ha ospitato – martedì 22 e mercoledì 23 – due tappe del 101° Giro d'Italia.
Se la 17ª, l'ultima per velocisti prima della passerella di Roma, pur partendo da Riva del Garda e proseguendo per Storo attraverso Molina di Ledro e Bezzecca, si è risolta nella seconda parte in Franciacorta (arrivo in volata e quarta vittoria al Giro per Elia Viviani), la 16ª invece – da Trento a Rovereto – ha riportato sulle strade di casa una cronometro che mancava dal 2013.
Allora si impose “lo squalo dello Stretto”, Vincenzo Nibali, ipotecando la vittoria finale, mentre questa volta è stato l'australiano Rohan Dennis ad aggiudicarsi la gara individuale contro il tempo – di 34,2 chilometri – che ha preso il via da una gremitissima piazza Duomo per concludersi nella città della Quercia, in corso Bettini, a due passi dal Mart.
Una prova per veri specialisti, quasi completamente pianeggiante e con lunghi rettilinei raccordati da ampie curve, che il corridore del BMC Racing Team ha chiuso con 14 secondi di vantaggio sul tedesco Tony Martin e 22 sull'olandese Tom Dumoulin, il quale non è riuscito a strappare la maglia rosa al britannico Simon Yates.
Applausi anche all'unico atleta regionale del Giro, lo scalatore Cesare Benedetti (74° al traguardo), che, lunedì 21, aveva approfittato del giorno di riposo in Trentino per un salto nella sua Val di Gresta.
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