Le guerre per l’acqua a Progetto Manifattura

Secondo le stime delle Nazioni Unite entro il 2030 il 47% della popolazione mondiale vivrà in zone “ad elevato stress idrico”, tanto che perfino la Cia ha affermato che ”l’accesso all’acqua è una questione di stabilità mondiale”. Il tema, di stringente attualità, come dimostrano le 507 vertenze ad oggi aperte nelle diverse Corti internazionali di giustizia del mondo in materia di navigazione, pesca e utilizzo condiviso delle acque interne e territoriali, è stato affrontato lunedì 23 aprile presso Progetto Manifattura a Rovereto. In occasione della 23a Giornata mondiale del libro, il giornalista ambientale Emanuele Bompan e la ricercatrice Marirosa Iannelli, autori della prima inchiesta giornalistica italiana sul fenomeno dell’accaparramento dell’acqua a livello mondiale, hanno presentato il saggio “Water grabbing. Le guerre nascoste per l’acqua del XXI secolo” (EMI edizioni).

Nel libro vengono descritte, attraverso testimonianze raccolte sul campo, diverse “guerre” per l’acqua: lo scontro geopolitico tra India e Cina intorno al fiume Brahmaputra, le tensioni tra Autorità palestinese e governo israeliano, le scaramucce tra lo stesso Israele e il Libano, e molte altre. Ma la mala gestione idrica non riguarda solo le economie emergenti: in Pennsylvania, ad esempio, il processo di estrazione di gas non convenzionale ha privato intere città dell’acqua potabile perché le falde acquifere sono state inquinate dai gas di scisto. Altro esempio di water grabbing è la costruzione di dighe: quella delle Tre Gole in Cina, che ha comportato il trasferimento forzato di 1,2 milioni di persone; la megadiga Gibe III in Etiopia, la quale sta colpendo con forza gli equilibri geo-sociali della popolazione della regione dell’Oromia (400.000 le persone interessate da questa novità) e la Merowe Dam in Sudan, dove 50.000 agricoltori sono stati privati di campi e pascoli senza alcun indennizzo economico.

Bompan (che dal primo maggio lascia l’ufficio stampa di Progetto Manifattura per nuove avventure professionali) e Iannelli hanno accennato anche alla rimunicipalizzazione dei servizi idrici e allo spreco d’acqua nella vita quotidiana.

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