“C’abbiamo messo un anno a partire, ma per lo meno siamo partiti bene”, racconta Roberto Mazzoli, direttore del settimanale della diocesi di Pesaro Il nuovo Amico, che nelle Marche pubblica da cinque anni l’inserto “Penna libera tutti”, sullo spinta dei propri lettori e forte dell’esperienza di testate analoghe sorte nei territorio vicini, come la diocesi di Senigallia. In questi cinque anni sono passati dalla redazione di “Penna libera tutti” circa un centinaio di persone. “A Pesaro c’è un turn over abbastanza stretto nella casa circondariale, che ospita appellanti che a volte stanno molto poco”. “L’obiettivo è far uscire la voce dei detenuti, senza censure né filtro giornalistico, e creare un ponte con l’esterno”, spiega Mazzoli. Quattro pagine, che escono una volta al mese (“stiamo lavorando a uno speciale sulla riforma penitenziaria”), e una stimolante collaborazione con le scuole caratterizzano la pubblicazione: “I ragazzi entrano in carcere all’inizio dell’anno, riflettono sulle questioni legate al mondo del carcere e alla fine cadono molti pregiudizi”. La penna è davvero liberante? “Sì, ma a fare la differenza è la volontà della persona”, conclude Mazzoli, citando l’esempio di persone che sono uscite dal carcere cambiate. Anche grazie alla redazione in carcere.
I nostri eventi
Tutti i nostri eventi
Lascia una recensione