L’appuntamento scientifico al Muse ha fatto emergere tante buone pratiche e dati oggettivi che potranno utilmente essere usati in futuro dalle amministrazioni regionali e provinciali che si impegneranno nella gestione della convivenza tra uomo e lupo sulle Alpi. Lo osserva Francesca Marucco, responsabile scientifica del progetto Life WolfAlps, zoologa esperta di lupo.
“E' emerso che esistono soluzioni possibili agli eventuali conflitti, sono disponibili fin d’ora, la convivenza uomo-lupo è sicuramente difficile, ma possibile”, osserva ai microfoni di radio Trentino inBlu. “La stessa Europa va in questa direzione: abbiamo una popolazione di grandi carnivori che si sta espandendo in tutto il continente; dobbiamo essere in grado di accoglierli anche a costo di qualche compromesso”. Ci sono azioni da mettere in atto per evitare i conflitti, spiega l’esperta. “Esistono sistemi di prevenzione per evitare gli attacchi alle mandrie ben sperimentati e che funzionano, purché si tengano in considerazione le possibili differenze nella loro traduzione a livello locale: dalla presenza dell'allevatore accanto agli animali (in proposito, la Provincia di Trento sta sperimentando la collocazione, in quota, di ricoveri per i pastori, utilizzando l’elicottero, ndr) all'utilizzo di recinzioni elettrificate, dai dissuasori acustici ai cani da guardiania”. La valutazione ad hoc di ogni singolo caso fa la differenza e, comunque, conclude Marucco, ogni azione di prevenzione “deve essere condivisa”.
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