Lunedì 19 febbraio nel Collegio Rosmini di Stresa è morto don Lino Noriller, sacerdote rosminiano, sepolto poi venerdì a Matassone nella sua comunità della Vallarsa dov'era nato il 28 agosto 1926.
Entrato nel Noviziato dell’Istituto della Carità (Padri Rosminiani), dopo l’ordinazione sacerdotale nel 1959 opera in ambito pedagogico, fino a quando, nel 1970, riceve l’incarico di cappellano dell’Ospedale dei Tumori a Milano, che lo impegnerà fino al 20013. In questa lunga opera spirituale e caritativa don Lino darà il meglio di sé con grande beneficio e consolazione di quanti sono costretti a confrontarsi con la soglia del dolore e con la sfida della morte. In famiglia sperimenta la gioia della fede e la semplicità dei rapporti umani che gli forgiano un animo attento ai bisogni altrui. Cresce sempre più nella capacità di ascolto e di accoglienza in particolare per quanti sperimentano debolezza fisica, fragilità d’animo e carenza affettiva. L’ambito familiare orienta al sacerdozio anche il fratello Remo che entra in seminario nella diocesi di Trento. Don Lino scopre sin da giovane il dono della musica che in lui diventa strumento di evangelizzazione: la sua fisarmonica qualifica i momenti di incontro con il paese, agevola l’aggregazione con i giovani, e in ospedale si tramuta in consolazione e conforto per gli ammalati e i loro familiari. Ma vi è un’altra musicalità nell’animo di don Lino, e questa è l’innata bontà, dote che caratterizza i suoi contatti umani e il suo innato carisma di maestro dello spirito. La sua semplicità, mira all’essenziale, non lascia adito a superficialità o ingenuità, ma, in linea con il Vangelo, privilegia sempre e su tutto il bene fisico, intellettuale e spirituale delle persone.
Da Rosmini raccoglie la gioia di vivere un amore intelligente e universale, socializzante ed ecclesiale.
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