Anche il Trentino il 14 febbraio ha partecipato alla campagna mondiale “One Billion Rising – “Un miliardo di voci contro la violenza su donne e bambine”, che dal 1999 punta a diffondere la cultura del rispetto e nel contempo apre un nuovo dibattito sui diritti, le disuguaglianze economiche e lo sfruttamento delle donne in tutto il mondo. Parola d'ordine quest'anno: solidarietà come arma contro ogni forma di sfruttamento e aggressione. Sulle note della canzone “Break the Chain – Spezza la catena” donne e uomini di ogni età hanno danzato in diverse piazze della provincia per rompere il silenzio e la catena della violenza, che si traduce in maltrattamenti, lesioni personali, molestie, persecuzioni, stupri, femminicidi.
Secondo un rapporto dell’Istat in Italia sono quasi 9 milioni le donne tra i 14 e 65 anni colpite nella loro vita da qualche forma di molestia sessuale; circa 1 milione e mezzo quelle che hanno subito nel mondo del lavoro molestie fisiche o ricatti sessuali per essere assunte, per mantenere il posto di lavoro o per ottenere progressioni nella carriera. In Trentino nel 2016 ci sono state 532 denunce e 232 procedimenti di ammonimento. La violenza fisica è quella più frequente, seguita da quella psicologica e dallo stalking. Nel 75% dei casi l’ autore è il compagno o l’ex partner.
“Per contrastare il fenomeno bisogna continuare ad investire in prevenzione, cultura e formazione e protezione delle donne che hanno avuto il coraggio di denunciare – commenta Simonetta Fedrizzi, presidente della Commissione provinciale Pari Opportunità – con azioni congiunte tra scuola, associazioni giovanili, istituzioni e famiglie”.
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