Due mostre fotografiche per riflettere sulle connessioni del mondo. Migrazioni e business alimentari i temi raccontati
L’inaugurazione di due mostre, ospitate a Palazzo Trentini, apre un percorso articolato ed ambizioso: “Trova il mondo in Trentino, scatti e riflessioni in un mondo interconnesso”. Occasione per parlare di storie e di come la fotografia può raccontare queste storie, vicine o lontane da noi, ma pur sempre legate, connesse anche a noi e al nostro vivere.
Nasce della piattaforma 60storie, che ha visto in questi anni muoversi assieme 3 realtà della cooperazione internazionale trentina, Gtv (Gruppo Trentino volontariato che opera in Vietnam), Cam (Consorzio associazioni con il Mozambico) e Trentino con i Balcani. Il gruppo di promotori si è ampliato coinvolgendo anche Viracao&Jangada e due enti istituzionali: il Centro per la Cooperazione internazionale e il Forum Trentino per la Pace.
Si apre dunque un progetto ed una riflessione sui temi trattati dai reportage: le interconnessioni ambientali e le interconnessioni sociali. From there to here di Giulio Piscitelli e Il costo umano dei pesticidi di Pablo Piovano affrontano i temi della migrazione e dell’Agribusiness, o meglio dell’intervento dell’uomo che diventa dannoso, là dove guarda al profitto immediato senza curarsi delle conseguenze. Argomenti non nuovi, ma che stanno acquistando dimensioni sempre più importanti.
Le due mostre arrivano in Trentino grazie alla collaborazione con il Festival della Fotografia Etica di Lodi.
“Etica vuol dire tutto e niente – sottolinea Alberto Prima, che del festival è il direttore – non la puoi definire chiaramente. E’ un indirizzo, una direzione; quello che noi vogliamo è avere una luce che vada in una direzione di ricerca non di fotografie belle, ma fotografie che raccontano. E raccontano, se ce l’abbiamo, l’ anima. C’è bisogno di concentrazione per questo: non possiamo pensare di raccontare frettolosamente storie che il fotografo ha raccolto in dieci anni di lavoro. Al festival devi poterti fermare, devi riflettere e volendo anche tornare. L’etica si sviluppa proprio in questa direzione. E’ la ricerca di una tematica molto vicina alla fotografia sociale.
Sarebbe riduttivo definirla però solo fotografia sociale …
Esattamente, molto vicino al foto-giornalismo. Nel 2010 abbiamo ideato il Festival pensando alle ONG, cioè: che tipo di fotografia è quella che racconta un contenuto, è portatrice di un messaggio e anche di un’azione che l’ONG nel momento in cui dà la commissione al fotografo cerca di trasmettere. Questo tipo di fotografia ci sembrava una fotografia che non era puramente foto-giornalismo e non era solo fotografia sociale. Era una fotografia con dei valori.
Uno scatto per raccontare i valori che muovono tutte le ONG; non è tanto semplice?.
Assolutamente no. Diciamo che molto spesso ci viene incontro il fatto che chiediamo di portare un intero progetto: molto spesso i lavori che ospitiamo sono il risultato di una progettualità durata anni, che ha una grande conoscenza del soggetto, una grande intimità. Non sono scatti “rubati” di fretta.
Il lavoro di Giulio Piscitelli “From There To Here” parla di migrazione, “Il costo umano dei Pesticidi” di Pablo Piovano invece del glifosato, un particolare diserbante. E’ un lavoro presentato nel festival del 2015; a Lodi avevamo un vicino molto importante: l’Expo, che trattava il cibo. Noi abbiamo deciso di presentare l’altro lato della medaglia, quando il cibo porta alla causa esattamente opposta di quella che il cibo fa. E’ un lavoro che raffigura la produzione di cibo che porta alla morte delle persone”.
Le mostre di Piscitelli e Piovano sono allestite a Palazzo Trentini, sede del Consiglio Provinciale, fino al 24 febbraio con orario 8.30 – 19.00 dal lunedì al venerdì, sabato dalle 9.00 alle 12.00
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