Rivoluzione nel frutteto

Diradamento e sfogliatura tardiva per ridurre i costi, elevare la qualità delle mele e ridurre l’impatto sull’ambiente

La tecnologia e la ricerca di nuove soluzioni tecniche e meccaniche stanno entrando prepotentemente anche nell’agricoltura e nella fattispecie nella frutticoltura. Il merito è proprio di idee nuove e di una ricerca, talora esasperata e certosina, che interessa tutte le fasi della produzione agricola e di tutte le colture. Fa parte dell’agricoltura di precisione anche l’idea rivoluzionaria di due imprenditori trentini, Emanuele Baldo, frutticoltore, e Andrea Giuliani, tecnico agricolo che hanno maturato dopo mesi di attenta osservazione l’idea di realizzare una macchina in grado di eseguire la sfogliatura del melo e relativo diradamento, ma anche di usare la stessa macchina per mettere al sole le mele in fase di maturazione, soprattutto quelle a buccia rossa. Per far ciò si sono appoggiati ad una ditta leader nel settore della costruzione di macchine per la sfogliatura della vite. I due giovani in occasione di una visita all’azienda di Castigliole d’Asti hanno fornito ai tecnici dell’azienda dettagli tecnici e costruttivi maturati nel corso delle osservazioni eseguite durante le prove in campo.

Ne è nato un prototipo che ha lavorato per la prima volta nei frutteti del Trentino con ottimi risultati tecnici ed economici: risparmio considerevole di manodopera e aumento, talora insperato, del colore delle mele.

Ma la macchina, opportunamente modificata e/o migliorata, nasconde in sé molti altri vantaggi: risparmio di miscele antiparassitarie (minore superficie fogliare da bagnare), difesa mirata e migliore copertura del vegetazione, riduzione del tempo di raccolta, aumento della qualità delle mele, minore scarto per mancanza di colore e conseguente maggiore remunerazione.

Le prove sono state eseguite a partire dal 2015, sono proseguite nel 2016 e continuate per tutto il 2017. Si sono concluse a ottobre con la fine della raccolta della varietà Pink Lady. Risultati sorprendenti si sono avuti anche sulla Gala dove l’aumento di colore ha superato in molte campionature il 20-25%.

La riduzione del tempo di sfogliatura manuale del melo con questo prototipo – dicono i due giovani imprenditori – passa da 60-80 ore ettaro a non più di 4-5 ore. Ma soprattutto l’intervento è mirato e tempestivo. La macchina avrà sicuramente un ruolo importante nell’operazione di diradamento (arrivando ad eliminare interventi con prodotti chimici).

I risultati delle prove di campo hanno dimostrato inequivocabilmente che il prototipo, suscettibile fattibile di ulteriore miglioramento tecnico e meccanico, avrà un impatto altamente positivo sull’evoluzione futura della frutticoltura mondiale.

In un momento in cui l’agricoltura fa i conti con la biodiversità, la tutela dell’ambiente e la fornitura ai consumatori di prodotti salubri, sani e genuini, di alta qualità, l’arguzia e l’inventiva di Baldo-Giuliani può fare molta strada.

Ne sarà soddisfatto anche il consumatore più esigente che potrà mettere in tavola mele color rosso fuoco quasi a far concorrenza alla più nota mela con la quale la strega ammaliò Biancaneve.

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