Due anni fa la scomparsa di Giulio Regeni

Il 25 gennaio 2016 il nome di Giulio Regeni si aggiungeva a quelli dei tanti egiziani e delle tante egiziane vittime di sparizione forzata. Studente di dottorato presso l’Università di Cambridge, nel Regno Unito, stava conducendo una ricerca sui sindacati indipendenti in Egitto nel periodo successivo al 2011, quando finì il governo di Hosni Mubarak. Era al Cairo per svolgere la sua ricerca quando, nel quinto anniversario della “Rivoluzione del 25 gennaio”, scompariva senza lasciare tracce. Erano le 19.41. Il suo corpo, con evidenti segni di tortura, fu ritrovato nove giorni dopo, il 3 febbraio, in un fosso ai bordi dell’autostrada Cairo-Alessandria.

Sono trascorsi due anni da quel 25 gennaio e ancora le autorità egiziane si ostinano a non rivelare i nomi di chi ha ordinato, di chi ha eseguito, di chi ha coperto – e ancora copre – il sequestro, la tortura e l’omicidio di Giulio Regeni.

Amnesty International Italia, l’organizzazione indipendente che si batte per la tutela e il rispetto dei diritti umani in ogni parte del mondo, alle 19.41 del 25 gennaio promuove in decine di piazze italiane iniziative per ricordare la sparizione di Giulio Regeni. Sono molte le domande ancora senza risposta: quali furono esattamente le circostanze della morte di Giulio Regeni? chi sono i responsabili? perché sul caso Regeni permangono estese reticenze da parte del governo egiziano, considerato dall’Italia un partner affidabile? Sarà un’occasione per rilanciare l’appello rivolto al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, sottoscritto già da quasi 56 mila persone.

A Trento il gruppo locale di Amnesty International organizza un presidio e una fiaccolata alle 18.30 in Piazza Pasi (per informazioni: gr150@amnesty.it). A Rovereto il ritrovo è alle 19.15 in Piazza Erbe da dove, alle 19.41, partirà una fiaccolata (per informazioni: tel. 3479395844; info.amnesty.rag@gmail.com).

“Noi proseguiamo a coltivare una speranza: che quell’insistere giorno dopo giorno a chiedere la verità, quelle iniziative che quotidianamente si svolgono in Italia e non solo producano il risultato che attendiamo: l’accertamento delle responsabilità per la sparizione, la tortura e l’uccisione di Giulio. Quella verità la deve fornire il governo egiziano e deve chiederla con forza quello italiano”, ha dichiarato in una nota ufficiale Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia.

Nella settimana del 25 gennaio, Amnesty International ha sollecitato le scuole ad organizzare manifestazioni per Giulio Regeni e invitato gli studenti e le studentesse a partecipare a una “foto-action”, realizzando foto di gruppo con gli striscioni #2annisenzaGiulio e #veritàpergiulioregeni. Ricordare nelle scuole questo giovane studioso coraggioso e indipendente, che ha sacrificato la sua vita in nome della libertà di ricerca e di informazione, aiuterà a tenere vivo il suo impegno civile e morale.

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