Caro don Remo,
ho letto il Suo editoriale e non capisco perché Vita Trentina abbia deciso di omettere il sostantivo “don” che sarebbe così importante per capire subito da dove viene la predica… ma d’altronde, chi nega la pubblicazione all’unica lettera arrivata in redazione solo perché già pubblicata su altri giornali spiega tutto, come se un discutibile regolamento fosse più importante del contenuto della lettera.
Capisco invece, visto ciò che dice di ascoltare alla radio e alla Tv, perché forse abdicarà al Suo ruolo di elettore, dia retta a me, provi a scegliere un canale meno filo governativo che so… il TG3 ad esempio, vedrà che è tutta un'altra musica…
Per quanto riguarda poi la Sua proposta “idee dal basso” che dire?
Difronte ad una classe politica che si nasconde dietro il “ce lo chiede l'Europa” per rifilarci i più inutili provvedimenti (poi magari scopri che sul provvedimento della trasformazione in SPA delle banche popolari tanto “voluto” dall'Europa qualcuno, non a caso, ci ha guadagnato un sacco di soldi) credo sia semplicemente inutile.
Chissà perché l'Europa non interviene sul serio e predispone una legge elettorale uguale per tutti gli stati, e così per il fisco, le pensioni (d'oro) il conflitto di interesse e giù giù…
L'unica proposta utile che mi sento di fare a Lei e al settimanale diocesano che ci ospita è di sollecitare Voi sacerdoti ad organizzare assieme a noi fedeli durante la quaresima-elettorale momenti di digiuno e di preghiera (magari recitando il Magnificat) affinchè il Padre eterno illumini noi a scegliere e i futuri governanti. Chiedo troppo?
Giuliano Preghenella
(Risponde Diego Andreatta)
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