“Liberiamoci dalla chimera del biologico”

“Dobbiamo liberarci dalla chimera del biologico, non è la panacea di tutti i mali. Inondare i campi di zolfo e di verderame non è detto che faccia bene. Il futuro invece è nella sostenibilità”. Le parole dell’assessore provinciale all’agricoltura, Michele Dallapiccola, suonano definitive alla presentazione del progetto Trentino Frutticolo Sostenibile. Poi l’assessore arrotonda il concetto, sottolineando come la ricerca e la sostenibilità siano il vero valore riconosciuto e pagato dai consumatori: “Certamente il biologico è un obiettivo da perseguire. Ma nel contempo occorre riposizionarsi su altri metodi di coltivazione. Ci sono luoghi che per il loro microclima attuale non sono adatti al biologico. Ed è impensabile un metodo di produzione che vada bene dappertutto. A salvarci dagli agrofarmaci (naturali, come lo zolfo o il verderame, o di sintesi) sono la ricerca e la sostenibilità”. Sono queste a detta di Dallapiccola le strade che rendono la produzione frutticola compatibile con la biodiversità. La sostenibilità, ragiona Dallapiccola, è un percorso che la Provincia Autonoma di Trento accompagna “verso l’indirizzo della percezione di bisogno di salubrità dei cittadini e la guida forte della scienza”. E’ nella scienza che sta la verità, afferma Dallapiccola, “ed è la scienza che ci guida ad avere protocolli di lotta integrata sempre più efficaci, sempre più rispondenti all’obiettivo di riduzione degli agrofarmaci e nell’utilizzo del biologico come strumento di accompagnamento nel percorso di qualità della nostra frutta”.

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