Memorie di fuochi con Marco Morelli

Prete – filosofo per prete – filosofo. Non poteva che essere don Marcello Farina (classe 1940) a presentare don Marco Morelli (classe 1942), maestro della parola  l’uno, maestro della creta l’altro, anche se con strumenti diversi entrambi indagatori del Verbo, da una vita amici solidali . E così è stato, venerdì scorso, per l’inaugurazione della nuova mostra di sculture di Marco Morelli, il sacerdote da cinquant’anni roveretano, ma originario di Canezza. L’esposizione “Tempi di sole nell’anima. Memorie di fuochi“, promossa dall’Assessorato alla Cultura, sarà visitabile a Pergine Valsugana, in Sala Maier tutti i giorni fino a domenica 10 dicembre dalle 10 alle12 e dalle 16 alle19.

Marco Morelli stesso illustra il sottotitolo della sua mostra e dunque l’interpretazione delle proprie creazioni. Un’opera d’arte, per essere tale, prima di tutto deve esprimere un concetto teso a far “pensare e ravvivare sentimenti, non solo emozioni effimere”. Ma “la bellezza di un’opera consiste nella sua potenza linguistica”, “è efficace per come dice quello che vuole dire”. Ecco che il fuoco intellettuale, l’ “energia cosmica e psichica” che ha generato e ancora abita l’opera fuoriesce grazie alle mani che, nude e con gli attrezzi adatti, lavorano la materia, marmo, legno, gesso e soprattutto, per don Marco, l’argilla, poi trasformata in terracotta o fusa in bronzo.

Già insegnante di filosofia al Liceo Rosmini di Rovereto, viene da sé che sia il vangelo di Giovanni, quello non solo più lungo ma anche il più intenso, il più spirituale, il più filosofico. Peraltro, anche dal vangelo di Luca, di una raffinatezza letteraria unica (la Visitazione di Maria ad Elisabetta, la parabola del figliol prodigo, la cena in Emmaus …), don Marco estrapola in continuazione spunti e suggestioni che traduce nella concretezza delle sue opere.

Come lui stesso ricorda è approdato alla scultura ancora giovanissimo. Ha iniziato come autodidatta per poi formarsi al meglio frequentando altri artisti, studiando i grandi, visitando luoghi dedicati, lavorando materiali diversi. Sempre alla ricerca. Numerosi suoi lavori di varie dimensioni e materiali, a tutto tondo e ad altorilievo, si trovano in chiese, cimiteri e luoghi religiosi, ma anche in banche,scuole e piazze oltre che in collezioni private. Numerose anche le sue esposizioni. Questa di Pergine non è che l’ultima. Congratulazioni e grazie, don Marco!

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