Europa e Balcani, parlano i cittadini

Si sta costruendo un archivio di testimonianze interattivo: a Trento le prime iniziative

Sono passati 25 anni dall’inizio dei conflitti jugoslavi, che riportarono il fragore delle armi sul suolo europeo dopo la Seconda guerra mondiale. Nel processo di costruzione del nazionalismo, gli establishment dei Paesi sorti dalla disgregazione jugoslava hanno usato le testimonianze – nei media, nei testi scolastici o nelle mostre – per giustificare la propria narrazione nazionale, mettendo a tacere ogni voce alternativa. Dare voce alle testimonianze individuali è l’obiettivo del progetto “The Testimony – Truth or Politics”, realizzato da Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa in collaborazione con realtà culturali di quattro Paesi europei con il coordinamento del Centro per la Decontaminazione culturale di Belgrado (Serbia), grazie al “Programma Europa per i cittadini 2014-2020”. Il progetto ha previsto, oltre alla pubblicazione sul portale www.balcanicaucaso.org di approfondimenti dedicati alle memorie delle guerre avvenute nei Balcani e al loro significato in ambito europeo, la costruzione di un archivio di testimonianze interattivo, la realizzazione di una mostra di arte contemporanea e altri eventi pubblici.

La tournée è iniziata il 17 novembre a Trento, con l’esposizione artistica “Testimonianza – verità o politica. Il concetto di testimonianza nella commemorazione delle guerre jugoslave”, curata da Noa Treister (CZKD – Centro per la Decontaminazione Culturale, Belgrado), Zoran Erić (MoCAB – Museo di Arte Contemporanea, Belgrado) e Giorgia Lucchi Boccanera (Boccanera Gallery, Trento) inaugurata presso la Galleria Boccanera in presenza degli artisti Nikola Radić Lucati, Vlada Miladinović e Mersid Ramičević. Le opere allestite hanno come punto di partenza le testimonianze di chi ha preso parte alla guerra e di chi vi si è opposto: soldati, attivisti pacifisti, artisti. La mostra, aperta al pubblico fino all’8 dicembre 2017, si sposterà poi in Serbia, Austria e Bosnia Erzegovina.

Riscoprire l’esperienza di chi ha usato la cultura come arma di resistenza contro la guerra, è l’intento dell’evento collaterale del 21 novembre (Bookique, ore 18.30) con la presentazione del libro “Sopravvivere a Sarajevo” (Bébert Edizioni, 2017), scritto dal gruppo di artisti e intellettuali bosniaci FAMA. Un libro che raccoglie le voci di persone che raccontano le strategie adottate per continuare non solo a mangiare, dormire e vivere “dentro alla guerra” ma anche a ballare, scrivere, suonare e recitare.

Il significato dei conflitti di dissoluzione jugoslava nella “memoria europea” e il ruolo che può avere la testimonianza nella memoria pubblica dei conflitti come l’uso di linguaggi artistici nella rielaborazione del passato, sono i temi della tavola rotonda “Ricordare le guerre jugoslave: testimonianze e arte”, organizzata il 1° dicembre da OBC Transeuropa e Fondazione Museo storico del Trentino presso l’Officina dell’autonomia (via Zanella n. 1/A, ore 14.30). A seguito dei saluti di Mario Raffaelli, presidente del CCI – Centro per la Cooperazione Internazionale, nella sessione “Europa, guerra, memoria e testimonianza: i conflitti jugoslavi” interverranno Marco Abram (OBCT/CCI), Mila Orlić (Università di Fiume, Croazia), Alessandro Cattunar (Associazione 4704 – Università di Padova) e Michele Toss (Fondazione Museo Storico del Trentino). informazioni: OBC Transeuropa – www.balcanicaucaso.org – tel: 0464 424230

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