Non avrei mai pensato di diventare una guida del Muse. Invece l'inaspettata occasione si è verificata nel pomeriggio di sabato 4 novembre in occasione del convegno “Abitare il Futuro, dalla dichiarazione ONU dei diritti delle persone con disabilità alla costruzione delle condizioni per la loro realizzazione”. Infatti il ricco programma dell'evento prevedeva anche sei visite guidate condotte al termine di una specifica formazione da sei persone con disabilità diverse, insieme ad altrettante guide titolari del Museo delle Scienze.

Ho colto subito con entusiasmo questa proposta, spinto dalla curiosità di misurarmi con qualcosa di inedito e dal piacere di rispolverare materie, quali storia della terra e preistoria, che non ripassavo dai tempi della scuola.

Con questa prima guida ho poi raggiunto obiettivi importanti: ho iniziato a capire come gestire le emozioni del parlare davanti a un pubblico, e a imparare la mobilità in autonomia con scooter elettrico e carrozzina negli spazi all'interno del museo.

Non è stato nemmeno facile raccontare in appena un'ora la storia della vita sulla Terra, partendo da diversi miliardi di anni fa con la nascita del sistema solare, per arrivare a parlare di impatto ambientale e sostenibilità nel 2017.

Non potrò certo dimenticare il clima di piacevole complicità e armonia da subito creatosi con tutti i compagni di avventura, in particolare con Walter, guida titolare del Muse che mi ha seguito nel percorso, attento nel rassicurarmi e nel rispondere a ogni mio dubbio.

E’ stata un’esperienza assolutamente positiva che concretizzava sia il principio, spesso ripetuto, che i disabili sono risorse per la comunità, sia il tema specifico del convegno, “abitare il futuro”. Un “abitare il futuro” da leggersi sia nel senso di avere una vita il più possibile integrata e autonoma, pur con una disabilità, sia nel senso dell’abitare in autonomia, in senso stretto, condividendo gli stessi spazi sociali della comunità.