Il vino. L’olio. Il benessere. E i mercatini tipici come quelli di Natale del Trentino – Alto Adige. Ecco cosa traina il turismo autunnale. Lo dicono le previsioni di CNA Turismo, che per i ponti di Ognissanti e dell’Immacolata registrano l’ennesimo segno positivo per l’industria turistica italiana: +1,7% rispetto al 2016. Quasi 2,3 milioni di presenze contro 2,1 del 2016. Un dato amplificato quando si passa dalle presenze al movimento economico, che balza da 589 a 650 milioni (+10,3%).
L’avvicinarsi delle festività natalizie, unito alla riscoperta delle specialità culinarie di nicchia – come quelle che Luca Zotti va a cercare per i nostri lettori nella nuova rubrica “Dalla terra al piatto” (si veda a pagina 38) – e dell’artigianato tradizionale favorisce l’afflusso di vacanzieri verso le regioni dove i mercatini sono più originali. Il primato del Trentino Alto Adige (18,5%) è scontato, ma regge bene la Campania con il suo artigianato del presepe.
Agroalimentare, benessere e regali natalizi attirano anche molti turisti che non possono (o non vogliono) pernottare fuori casa e, di conseguenza, optano per una gita di un giorno. Il numero di escursionisti dovrebbe salire in dodici mesi a 1,288 milioni, quasi 23mila in più del 2016. Più sensibilmente cresce il giro economico delle escursioni di un giorno all’interno dei due ponti autunnali, pari a 148 milioni, 13 milioni di euro e poco meno del 10% in più in dodici mesi.
Una nuova tipologia di turista emerge anche nella scelta dell’alloggio. Gli alberghi continuano a perdere terreno e ormai rappresentano il 44,9% delle opzioni nelle regioni settentrionali, il 41,8% nel centro e il 38,1% nel sud.
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