Nel periodo della belle èpoque, tra la fine dell’Ottocento e lo scoppio della Grande Guerra, la struttura urbanistica di Levico conobbe radicali trasformazioni per effetto del grande aumento demografico e dello sfruttamento commerciale e turistico delle acque minerali arsenico-ferruginose della fonte di Vetriolo, favorito dall’inaugurazione (1896) della nuova linea ferroviaria della Valsugana.
Nel 1894 Levico ebbe ufficialmente il titolo di città. In pochi anni passò da una condizione di borgo rurale a moderno centro urbano sul modello di altre famose stazioni termali mitteleuropee. Testimoniano i nuovi tempi il Parco storico delle Terme, oasi naturalistica e botanica fra le più importanti del Trentino; il Grand Hotel Imperial, complesso alberghiero in raffinato stile liberty in cui vi sono tuttora gli arredi che richiamano quegli anni di sfarzo e di modernità: la maestosa chiesa del Redentore che è la più grande della Diocesi trentina dopo il duomo di Trento e infine la Torre del Belvedere, edificata nella prima metà dell’Ottocento, detta anche la “Toresela”, alta 18 metri, di gusto esotico-romantico, a pianta ottagonale e scala esterna a spirale.
Posta in cima all’omonimo colle a 570 mslm, l’antichissima chiesetta di San Biagio, normalmente chiusa al pubblico era una delle tappe obbligate delle cosiddette “passeggiate di salute” degli ospiti della stazione termale. Di probabile proprietà dei canonici del duomo, si trovava in posizione strategica lambente il percorso principale della Claudia Augusta Altinate che passava da Tenno. Ha affreschi del XII e del XIV secolo e del 1506.
La Giornata FAI d’autunno è un evento aperto a tutti e non richiede prenotazione. Le visite guidate sono a contributo libero che sarà destinato a favore dei progetti del FAI. I gruppi di visita si formeranno all’esterno dei beni presso i banchi dei volontari, a partire dalle 10 e fino alle 17 (le visite alla chiesa del Redentore saranno sospese durante le funzioni religiose).
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