Assemblea diocesana, per la Chiesa trentina un’azione pastorale “mite”.

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E’ una Chiesa trentina che non si vuol chiudere in se stessa e non vuole cedere al pessimismo, ma che s’impegna ad un’azione pastorale “mite”, sull’esempio di Gesù di Nazareth, senza prevaricazioni. E’forse la sintesi dell’assemblea diocesana riunita all’Auditorium – 700 gli operatori pastorali presenti da tutte le parrocchie – sotto il titolo-slogan“Terra promessa”. A indicare il cammino la relazione dell’Arcivescovo Lauro Tisi che ha ribadito l’importanza dello stile del camminare più che delle “alchimie pastorali.

Ad introdurre la relazione un breve video, presentato da Piergiorgio Franceschini (delegato per le comunicazioni sociali), con alcune voci significative della società trentina, rappresentative di mondi diversi (Michele Andreaus, docente di economia ed editorialista; Rita Grisenti, Centro Italiano Femminile; Eleonora Stenico, Consigliera di Parità; Alberto Faustini, direttore di uno dei quotidiani locali)a cui è stato chiesto di leggere la realtà ecclesiale per lanciare qualche utile provocazione.

“Quando penso alla nostra Chiesa vedo la sua fecondità”, ha detto l’Arcivescovo – luoghi dove“uomini e donne di qualsiasi condizione tengono vive reti sociali”, traducendo “la propria adesione al Vangelo, in gesti di concreta vicinanza e prossimità”.

“La nostra azione pastorale è rivelare e custodire un Dio mite. Diversamente, rischia di rimanere puro sforzo organizzativo” ha concluso e il suo richiamo è echeggiato negli oltre dieci interventi dell’assemblea valorizzati dalla sintesi di Cecilia Niccolini e don Marco Saiani, vicario generale: “Una Chiesa più preoccupata dal modo di essere che delle cose da fare”.

d.a.

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