Una mano aperta multicolore a evidenziare che in una relazione di alterità riconosciamo l’altro nella sua differenza, tanto culturale quanto religiosa, e al tempo stesso rappresentiamo un'entità unica per costruire una società migliore. A partire dal protagonismo dei giovani.
E’ l’immagine simbolo, ideata da tre studentesse del corso di comunicazione visuale della Libera Università di Bolzano, per il manifesto del Festival delle Resistenze 2017. A cinque mesi di distanza dall’edizione bolzanina, la manifestazione torna ad animare il tendone allestito in piazza Cesare Battisti, a Trento, dal 22 al 24 settembre. Sul palco si alterneranno scrittori, giornalisti, alpinisti e attori, affermati o emergenti per discutere su “Identità e confini”, due concetti chiave nel contesto storico attuale per molti aspetti interdipendenti. Il direttore del tg La7 Enrico Mentana, la coppia di alpinisti Nives Meroi e Romano Benet, gli scrittori Francesco Piccolo, Gabriele del Grande e Francesco Vidotto, la redazione satirica di “Lercio – lo sporco che fa notizia”, Valentina Petrini di “Nemo – nessuno escluso”. Sono solo alcuni dei protagonisti delle tre giornate del Festival delle Resistenze contemporanee, il progetto culturale sostenuto dal Dipartimento Cultura Italiana della Provincia di Bolzano e dall’assessorato alle Politiche giovanili della Provincia di Trento. “Un’iniziativa importante – spiega l’assessora provinciale competente Sara Ferrari – perché oggi non è venuta meno la necessità di vivere una cittadinanza attiva con un atteggiamento resistente nei confronti di omologazioni e stereotipi. Particolarmente attuale poi è il tema del confronto con gli altri, in un mondo globalizzato ma caratterizzato anche da confini e muri mentali”.
Un’opportunità per riflettere su idee e azioni per una società più solidale, per superare le nuove forme di resistenze e andare oltre i propri confini. “Parte da qui la scelta di ospiti in grado di scendere in profondità su questi contenuti ed offrire prospettive diverse” – precisa Andrea Brandelise coordinatore storico del Festival – Ecco perché, tra gli altri, abbiamo invitato Veronique Loute, fondatrice dell’associazione Les parents concernés, una mamma che ha perso un figlio arruolato nell’Isis nella guerra in Siria, Gabriele Del Grande, impegnato sul tema delle migrazione e che in quei confini c’è stato e ne ha raccontato la complessità – prosegue – e ancora Nives Meroi, una testimonianza di alpinismo come stile di vita dove passione, volontà e umiltà sono i valori che portano al successo, mentre la riflessione di Enrico Mentana porterà a confrontarci sulla necessità di resistere alla paura dilagante e all’indifferenza in particolare verso i nuovi cittadini e i migranti”.
Un cartellone di ampio respiro, che oltre ai nomi di spicco, propone due spettacoli teatrali, tavole rotonde dedicate ai giovani, un incontro musicale in ricordo di Andrea Mascagni a 100 anni dalla sua nascita, spazi dedicati ai progetti delle Piattaforme delle Resistenze, la proiezione di due documentari particolari sul tema della migrazione. All'interno del Festival delle Resistenze trova casa quest'anno, per la prima volta,
anche “La Giornata del Giovane”, che inaugura la manifestazione. Una giornata di lavoro e di confronto che vedrà protagonisti i giovani membri della consulta provinciale degli studenti e del consiglio provinciale dei giovani. “Si propone di far conoscere ai propri coetanei le tante opportunità sul territorio a cui aderire – spiega Gianni Zampedri – e di capire come orientarsi nelle scelte di studio, di lavoro e riscoprire i propri talenti e competenze. Il Festival è un'opportunità per noi giovani di essere parte consapevole e attiva del contesto in cui viviamo, con l' impegno comune di favorire la cultura dell'inclusione e abbattere le barriere del pregiudizio e della diffidenza”.
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