Il cinquantesimo anniversario di fondazione del “Centro studi per la Val di Sole” sarà festeggiato il 16 e il 17 settembre al teatro comunale di Dimaro. Si inizia sabato alle 20.30 con la presentazione di una mostra di libri, documenti e foto prodotti nei 50 anni di attività; alle 21, concerto del coro Sasso Rosso, “coscritto” del Centro, con cui è stato conservato nel tempo un sodalizio felice.
Domenica alle 16, invece, Paolo Magagnotti guiderà l’incontro con alcuni i presidenti che si sonno susseguiti negli anni: Udalrico Fantelli, Federica Costanzi e Marcello Liboni, attualmente in carica. A seguire la proiezione del documentario “Il Centro Studi in un video” prodotto dalla Fondazione Museo Storico del Trentino / History Lab e la premiazione del Concorso di scrittura per ragazzi “Scritti e leggende tra memoria e fantasia”.
Consegna della spilla commemorativa e attestato a quanti hanno rivestito un ruolo negli organismi dell’Associazione. Momenti musicali a cura di Nicola Pontara. Marcello Liboni è presidente del Centro dal gennaio 2016; il direttivo è formato da Michele Bezzi, Salvatore Ferrari, Luisa Guerri, Alberto Mosca, Mauro Pancheri, Romano Stanchina, Romina Zanon e Lorena Stablum.
“Il centro si occupa gestione del Museo etnografico di Malè, accolto al piano terra dell’ex Palazzo pretorile, che raccoglie, in varie sale divise per settori, oggetti ed attrezzi della cultura materiale, ricordo e memoria delle attività tradizionali del popolo solandro: agricoltura, silvicoltura, caseificazione e artigianato, con un’accurata ricostruzione degli ambienti domestici (stua e cucina)”, spiega Marcello Liboni. “Gestiamo inoltre il Museo di ‘Pejo 1914 – 1918. La guerra sulla porta’ inaugurato nel 2003, che conserva oggetti, documenti e fotografie legati alle vicende della prima guerra mondiale nella valli di Sole e Pejo. I materiali provengono dai monti del gruppo Ortles-Cevedale e sono stati recuperati attraverso ricerche promosse dal museo o donati da privati. Ci occupiamo – continua Liboni – della Biblioteca storica alla Torraccia di Terzolas, che detiene il Fondo Bezzi e il Fondo Ciccolini. Entrambi i nuclei sono parte della biblioteca personale di due importanti figure di intellettuali trentini. Poi c’è una raccolta di 300 tesi di laurea di giovani che si sono occupati della Valle di Sole nei loro studi. Inoltre abbiamo una produzione di 107 pubblicazioni e coltiviamo la pubblicazione del notiziario trimestrale ‘La Val’ nato nel 1973”.
Come riuscite a finanziare tutte queste attività?
“Con l’autofinanziamento della quota associativa. A fine anni ’90 avevamo 2.500 soci, adesso sono oltre 1.300 che versano una quota di 30 euro, con un introito di circa 39 mila euro, che comporta una buona base; abbiamo finanziamenti dall’APT Val di Sole, dai Comuni, dalla Comunità di Valle e dal BIM Adige”.
Dove si trova la sede del vostro centro, che opera a 360 gradi su tutta la Valle?
“La sede è a Malè, sopra il Teatro comunale in piazza Giuseppe Garibaldi”.
Progetti per il futuro?
“Vogliamo impegnarci perché il nostro territorio non si impoverisca, non vadano persi i documenti importanti. Vorremo costituire un archivio di Valle che raccoglie tutti gli archivi sparsi sul territorio sia civili sia religiosi, per salvare la memoria storica. Non vogliamo costituire un magazzino ma un archivio vivo che dà lavoro ai giovani e che sia una fonte continua per i ricercatori. Un impegno che richiede molte risorse, spazio e tempo. Fare inoltre una pubblicazione che raccolga i 50 personaggi che hanno dato lustro alla Valle”.
Lascia una recensione