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Si è trasformata in tragedia la salita sul ghiacciaio della Presanella di due famiglie bresciane e di due amici, tutti residenti della zona del lago d’Iseo.
Partiti ieri all’alba dal rifugio Denza, a 2.298 metri di altitudine, appena sotto la morena del ghiacciaio i 9 alpinisti ben attrezzati, si erano incamminati per la via normale in tre cordate, a corda distesa e senza chiodi
Puntavano a raggiungere la Cima Presanella attraverso la Sella Freshfield (a 3.375 metri di quota) quando uno di loro ha perso l’appiglio nella progressione lungo il ghiacciaio trascinando gli altri compagni di cordata per 200 metri nel burrone.
Gravissimo il bilancio: due i morti Raffaella Zanotti, 41 anni, e Luciano Bertagna, 45 anni, entrambi di Sale Marasino (Brescia), sette i feriti, due dei quali molto gravi: ricoverato a Brescia il marito di Zanotti, 55 anni, mentre il figlio, 13 enne si trova in rianimazione al Santa Chiara di Trento.
Sul luogo dell’incidente immediato l’intervento del Soccorso alpino dei Trentino, coordinato dal presidente, Adriano Alimonta, con 15 uomini, tre medici e tre elicotteri, più quello dell’Aiut Alpin dell’Alto Adige, e altri mezzi.
Sarà la procura della Repubblica che ha aperto un ‘inchiesta a ricostruire la dinamica della tragedia, e capire se ci sono responsabilità oppure si sia trattato di una fatalità.
Il presidente del Soccorso alpino Adriano Alimonta (Ascolta audio qui sotto)
Quello di ieri è solo l’ultimo di una serie di incidenti in montagna che hanno provocato morti e feriti. Proprio ieri in Trentino c’era stata un’altra vittima, un escursionista del posto di 59 anni, Fabio Malfer, precipitato scendendo su un sentiero sul Vioz, sopra Peio
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