Trento – Josef Mayr-Nusser, beato altoatesino ma anche tridentino. A suo tempo, quando avvennero i fatti che lo condussero al martirio, Bolzano faceva parte dell’arcidiocesi di Trento. La circostanza è stata ricordata a fine giugno al Vigilianum, in occasione della presentazione della nuova edizione del libro di Francesco Comina “L’uomo che disse no a Hitler”. Presenti, oltre l’autore, l’arcivescovo Lauro Tisi, il presidente della casa editrice Il Margine Andrea Schir, il presidente del CNCA e fondatore del Margine Vincenzo Passerini.
Di Josef Mayr-Nusser ha parlato il vescovo Tisi nella sua lettera “La vita è bella”, annoverandolo, con Mario Borzaga, tra i testimoni della nonviolenza. “Le loro lettere e i loro diari – scrive l’arcivescovo – sono un dono prezioso nel quale cogliamo tutta la dignità dell’essere uomini, capaci di lasciar parlare e di ascoltare la propria coscienza, scrigno di verità. Fino al punto da temere molto più il doverla tradire, piuttosto che perdere la vita stessa”.
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