Differenziata, virtuosi e “furbetti”

 AMNU Spa è tra le 80 eccellenze d’Italia nel primo censimento delle migliori pratiche nei Servizi Pubblici, realizzato da Utilitalia, la federazione che riunisce 500 imprese italiane dei servizi idrici, energetici e ambientali. Il riconoscimento è stato motivato a Roma in occasione del convegno tenuto proprio per presentare i risultati di questo lavoro, che ha raccolto 274 progetti dalle 134 aziende che hanno partecipato al censimento, suddivisi in quattro categorie: innovazione tecnologica, responsabilità sociale ed ambientale, produttività dell’azienda e gestione delle risorse umane, efficienza energetica.Di questi, sono state selezionate 80 eccellenze e Amnu Spa è rientrata nella categoria responsabilità sociale ed ambientale, grazie al progetto “Tirigiro”, realizzato in collaborazione con STET Spa e la cooperativa AMICA Onlus nell’ambito dell’iniziativa “Più con Meno”. L’intervento prevede la realizzazione di kit per l’asilo nido e la scuola materna (bavaglino, grembiule, sacca porta cambio e asciugamano) con materiali di riuso (teli, camicie, lenzuola).

È un nuovo riconoscimento che va ad aggiungersi ai numerosi altri ottenuti negli ultimi anni a livello nazionale, in particolare nell’iniziativa di Legambiente “Comuni ricicloni” che nel 2016 ha collocato Amnu al primo posto nella classifica nazionale dei gestori fino a 100 mila abitanti. Più precisamente nel territorio servito dall’Azienda (18 Comuni dell’Alta Valsugana), si ha una produzione pro-capite di rifiuto secco residuo di 40 chilogrammi all’anno e l’88,3% di raccolta differenziata.

A livello di Comune, Pergine si conferma il più “riciclone” nella categoria dei centri con più di 10 mila abitanti, con una percentuale di raccolta differenziata che schizza al 90,2% (lo scorso anno era arrivata all’88,5%) e una produzione pro-capite di rifiuto secco residuo di 40,3 chilogrammi all’anno (era di 41,7 lo scorso anno).

Conferme positive anche per quanto riguarda i dati di bilancio 2016, con un fatturato di 8.385.000 euro e un utile netto di 245 mila euro. Risultati che hanno soddisfatto i soci (i 18 Comuni) che – si legge in un comunicato – “hanno manifestato la propria soddisfazione, in ragione dei risultati conseguiti, non solo economici, per effetto delle strategie adottate, orientate all’efficienza e alla qualità del servizio, oltre che alla valorizzazione delle relazioni con il cittadino, alla responsabilizzazione dell’utenza, alla promozione di pratiche virtuose”.

Anche perché questo ha portato alla riduzione delle tariffe “rese possibili dalle politiche adottate rispetto al 2014, e che sono state di circa 610 mila euro (9,4%) a fronte di un incremento costante del livello del servizio erogato”.

Soddisfatti generalmente anche i cittadini, anche se la recente introduzione di una tariffa per gli imballaggi leggeri continua a provocare malumori; non per l’importo in sé che è abbastanza limitato, ma in quanto a pagarla sono sempre i cittadini che smaltiscono correttamente i rifiuti, mentre i maleducati continuano a sbarazzarsene illegalmente: prima gettavano tutto nel cassonetto imballaggi leggeri, ora li lasciano semplicemente a terra. Tanto, arriva il servizio spazzamento strade, con costi (nella bolletta la voce si aggira sul 28% della tariffa e in parte riguarda proprio questo servizio) che vengono poi caricati sugli utenti corretti.

Ci sono tante telecamere ovunque, si chiedono in molti; perché non collocarle anche nei punti di raccolta e procedere a sanzioni esemplari?

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