Il 9° simposio di scultura su legno di Balbido e Rango ha rispettato le tradizioni migliori, anche grazie al bel tempo. Il vincitore è Giuseppe Artuso di Camposampiero (Padova) per l’opera dal titolo “Arnesi di una volta”, tema perfettamente in linea con il soggetto richiesto dal bando emesso dall’associazione organizzatrice. Infatti secondo la giuria, coordinata da Renzo Francescotti, “la scultura, in legno di acero campestre, rispecchia perfettamente il tema del simposio, sfruttando completamente il materiale, in un taglio moderno, intrecciando suggestivamente le incisioni in modo plastico”.
Secondo premio a Livio Recla di Smarano perché, “la scultura, in legno di tiglio, plasma una figura femminile nel duro lavoro di mietitrice col falcetto. Da apprezzare l’essenzialità di questo lavoro artistico e la bellezza del volto e dei capelli, addirittura di suggestione classica.”
Terzo il compaesano da Balbido ma emigrato a Flavon Gianni Tosi: “La scultura rappresenta la quotidianità e la durezza del lavoro, simboleggiata negli attrezzi e nel cappello al culmine della composizione con rustica semplicità”, ha detto in questo caso la giuria.
I sette artisti del legno si sono cimentati con un tronco ligneo di tiglio, per creare un’opera originale seguendo un tema prefissato che, come spiega il presidente della “Ceppaia” Ognibene Grazzi, “intende ricordare tutti quelli che sono o erano i mestieri de na volta, nella loro tradizionale semplicità ma estrema efficienza rispetto allo scopo”.
Domenica, dopo il pranzo alla cantina di Rango la premiazione e i complimenti degli organizzatori. Le opere vincitrici saranno esposte a Rango per cura del Comitato valorizzazione.
A fianco agli scultori era in opera anche un pittore, che ha affrescato un vano-porta di Balbido rappresentando il “caregheta”, ossia il costruttore e impagliatore di sedie rustiche. Si tratta di una vecchia “conoscenza” del simposio, Giancarlo Carraro da Mira (Venezia), all’opera con la figlia Lucia.
Lascia una recensione