"Niente sta scritto. Una storia di guarigione" promuove l'idea della disabilità come risorsa e non come debolezza. Fino all’8 agosto si può contribuire alla campagna di raccolta fondi
Piergiorgio e Martina. Accomunati dall'inguaribile voglia di vivere, convinti che, pur sperimentando il limite fisico che condiziona la loro esistenza, ciò non significhi che tutto è precluso. In ogni situazione, infatti, è possibile individuare una via per dire il proprio esserci, vedere fin dove si può arrivare ed essere se stessi, correndo su una pista d'atletica o impegnandosi a tradurre in parole i propri pensieri. Aprendosi alla vita, agli altri. Prendendosi cura di loro. È il messaggio emerso dal teaser di lancio della campagna di crowdfunding per "Niente sta scritto. Una storia di guarigione", presentato martedì 11 luglio al The Social Stone di via Gorizia a Trento. Si tratta del nuovo documentario di Marco Zuin che ha per protagonisti Martina Caironi, pluricampionessa paralimpica con protesi più veloce al mondo, e Piergiorgio Cattani, giornalista e direttore di www.unimondo.org, che da sempre convive con una grave malattia degenerativa, la distrofia muscolare di Duchenne.
"L'impegno di Marco e il nostro mira a promuovere l'idea della disabilità come risorsa e non come viene solitamente considerata, ossia vulnerabilità e debolezza", ha esordito Pierino Martinelli, direttore di Fondazione Fondana onlus, che promuove il progetto, portando il saluto di Caironi, ora impegnata ai Campionati mondiali paralimpici di atletica leggera, in programma a Londra dal 14 al 23 luglio.
Rispetto a "Me, We" e "La sedia di cartone", in cui Zuin ha narrato storie di disabilità di persone sostenute dal Saint Martin CSA, in Kenya, un'organizzazione che promuove la solidarietà coinvolgendo direttamente la comunità locale, “Niente sta scritto” parla della realtà italiana e ha il significativo obiettivo di coinvolgere i destinatari stessi del documentario nella squadra di persone che stanno lavorando alla sua realizzazione, con il sostegno della Provincia autonoma di Trento che ha dato spazio al tema durante lo scorso Festival dell'Economia. "La campagna di raccolta fondi – ha ricordato Martinelli – è sostenibile fino all'8 agosto, ed è realizzata in collaborazione con Banca Etica: se verrà raggiunto il 75% dei 10.000 euro necessari, la banca coprirà la somma mancante".
Il documentario entra nelle vite di Martina e Piergiorgio narrandole in parallelo, nell'evidente contrasto tra una storia immobile e una velocissima, ma invitando ad andare oltre le apparenze perché, quando si crede in se stessi, è possibile vincere contro il destino arrivando addirittura a parlare di guarigione.
"Non volevo raccontare la storia di un disabile, ma l'estensione del sé, grazie ad ausili tecnologici, in rapporto alla comunità, facendo spazio ad una reciproca conoscenza che mi ha permesso di capire come, intorno ad un corpo immobile, ci sia una mobilità che va oltre la fisicità, fatta di una rete di relazioni, conflittualità, desideri che gli ruota intorno", ha detto Zuin parlando del suo rapporto con Cattani. "Il nostro auspicio – ha aggiunto Luca Dalbosco di FilmWork – è che questo film diventi un modello produttivo alternativo che gli consenta di vedere la luce ed essere distribuito".
"Mi sembrava un titolo azzeccato – ha spiegato Cattani, ricordando di aver preso in prestito la battuta sentita in un film -, e si collega alla parola guarigione (titolo del libro di cui è autore, pubblicato dal Margine nel 2015, ndr). È stata un'esperienza coinvolgente e interessante e ringrazio Marco per la sua sensibilità: questo lavoro non è la solita storia del disabile che ce la fa, ma testimonia l'importanza delle relazioni e la forza della comunità".
Un titolo che è fonte di ispirazione a diventare creativi, avviando percorsi inediti che rendono il domani tutto da vivere, con le sue difficoltà ma anche con le sue sorprese. Perché nulla è predeterminato o scontato e si può sempre iniziare qualcosa, sperimentando che l'unica via d’uscita è la consapevolezza di poter fare qualcosa per gli altri.
Spazio poi alla visione del teaser in cui la corsa vincente di Martina e le parole di Piergiorgio – "non sono un disabile che fa il giornalista: sono un giornalista che ha gravi problemi fisici e cerca di superarli" – evocano l'immagine di un volo libero, sopra le nuvole, come quella che appare all'inizio del trailer.
Il documentario verrà presentato in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità che cade il 3 dicembre e la colonna sonora sarà realizzata dalla band padovana Bottega Baltazar che ha già collaborato con Zuin ne "La Sedia di Cartone".
Collegandosi a www.fondazionefontana.org e a www.produzionidalbasso.com/project/niente-sta-scritto-documentario/ si trovano le istruzioni per partecipare alla campagna di crowdfunding.
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