Scocca l’ora dei Garanti dei detenuti e dei minori

Il via libera dall’Aula alla legge che istituisce anche in Trentino la figura del garante dei detenuti e di quello dei minori. Il dibattito in Aula, le reazioni e i commenti della società civile

Dopo otto anni di tentativi a vuoto, giovedì 8 giugno è stata approvata in Consiglio provinciale a Trento la legge che prevede l'istituzione dei garanti dei detenuti e dei minori, ruolo fino ad ora ricoperto dal Difensore civico. La questione era stata presa in esame diverse volte in Aula e in Prima Commissione. L'ultima volta, il 23 marzo scorso, la Prima Commissione ne aveva dibattuto in seguito a presunte violenze nel carcere di Spini di Gardolo, la cui situazione di sovraffollamento è stata spesso denunciata nel corso del dibattito in Consiglio.

Dopo averne discusso nelle giornate di mercoledì e giovedì, la proposta di legge – primo firmatario il consigliere Mattia Civico (Pd) -, sostanzialmente una modificazione della legge provinciale sul Difensore civico del 1982, è stata approvata con 28 sì e 4 no, con alcune modifiche introdotte da emendamenti proposti dalle minoranze, dopo la sospensione della seduta e il confronto di Civico con i capigruppo della minoranza Cia-Bezzi-Fugatti e il ritiro di 700 emendamenti da parte del consigliere Rodolfo Borga (Civica Trentina).

La nuova legge, il cui testo definitivo è ancora in fase di elaborazione da parte dei competenti Uffici, prevede che il garante dei detenuti sia un’istituzione autonoma che collabora con il Difensore civico. Opera principalmente per garantire i diritti dei detenuti e di tutte le persone in condizioni di privazione della libertà; sono però esclusi gli individui sottoposti a trattamento sanitario obbligatorio (come chiesto da Borga, il cui emendamento è stato accolto). Il garante dei minori invece agisce per “assicurare l’attuazione dei diritti riconosciuti dagli ordinamenti statale, europeo ed internazionale alle persone minori di età.” Promuove, anche attraverso il coinvolgimento delle famiglie interessate, interventi, azioni e segnalazioni in un contesto di tutela della dignità umana, di valutazione delle loro decisioni e di positivo e pieno sviluppo della loro personalità”.

Il garante dei detenuti dovrà avere una competenza qualificata e “un'esperienza professionale, almeno quinquennale, in ambito penitenziario o delle scienze giuridiche, delle scienze sociali o dei diritti umani, anche come rappresentanti di associazioni o formazioni sociali”. Il futuro garante dovrà anche offrire “garanzia di onestà, obbiettività e capacità nell'esercizio delle funzioni a lui affidate”. Allo stesso modo dovrà disporre di “esperienza professionale quinquennale nel settore della tutela dei diritti dei minori o della prevenzione del disagio sociale o dell'intervento sulla devianza minorile”.

Le due figure saranno nominate disgiuntamente dal Consiglio provinciale, con almeno i 2/3 dei voti e, in base all'emendamento proposto da Claudio Cia (Gruppo Misto), non saranno immediatamente rieleggibili, nemmeno per ruoli diversi.

Il dibattito attorno al disegno di legge, nonostante le posizioni a volte contrastanti, è sempre stato incentrato sul rispetto da entrambe le parti, senza sfociare in discussioni troppo animate, ma privilegiando la disponibilità al confronto. Ciò è stato ampiamente apprezzato dai consiglieri e Civico al termine del voto ha ringraziato anche l'opposizione per l'apertura al dialogo dimostrata.

La nomina del primo garante dei detenuti del Trentino è prevista già in questa legislatura. Per i minori rimane fino alla scadenza dell'attuale Consiglio la competenza del Difensore civico provinciale.

Pagina a cura di Sofia Bonmassar e Sofia Folgheraiter

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