Al Parco S. Chiara a Trento fino al 4 giugno per costruire politiche economiche alternative, attraverso la mobilitazione e la partecipazione
Un tronco robusto dalle fronde ramificate che sfumano in un viso di giovane donna, dall'espressione serena: la chioma dell'uno e dell'altra si confondono fino a costituire un tutt'uno. L'immagine scelta a simbolo di OltrEconomia Festival esprime felicemente l'idea forte di questa quarta edizione, che si è aperta mercoledì sera a Trento, al Parco S. Chiara: tenere insieme corpi e territori. Corpi: le persone che con le loro idee e le loro azioni promuovono una riorganizzazione delle produzioni e dei consumi a partire dai territori e dalle loro vocazioni, avendo (chiara) la visione di un mercato disposto a rispondere a criteri di responsabilità e compatibilità sociale e ambientale. Territori: dove quelle persone vivono, lavorano, si impegnano, spesso lottando contro una visione, un'economia, un mondo dominati dall’economia turboliberista delle lobby e delle multinazionali che vorrebbero rimuovere ogni limite e ogni controllo al mercato e al commercio internazionale.
OltrEconomia Festival racconta così l’altra faccia dell’economia dando voce a una società civile che dà segni evidenti di avere bisogno, attraverso la mobilitazione e la partecipazione, di strumenti attivi per la costruzione di politiche economiche alternative.
Per quattro giorni economisti, scrittori, sociologi, artisti, attivisti contrapporranno alle economie disuguali e alla violenza del potere la visione femminile e quella dei movimenti dal basso. Orizzontalità, cooperazione, solidarietà, creatività sono le quattro parole chiave, che al Parco S. Chiara verranno tradotte in proposte politiche capaci di produrre un cambiamento nelle economie e nella società. Come si è visto mercoledì sera, negli interventi di Italo Di Sabato dell'Osservatorio Repressione e dell'economista Monica Di Sisto che hanno aperto questa edizione con una riflessione sulla libertà e sulla giustizia sociale in questo tempo di arrembanti populismi (diretta streaming su globalproject.info).
Ricco il programma. Oltre alle conferenze, ad animare il Festival saranno tavoli di lavoro, presentazioni di libri, proiezione di documentari, laboratori per bambini ed adulti, yoga e spettacoli. Ci limitiamo ad alcune segnalazioni. Giovedì 1 giugno si parla di “rigenerazione urbana”, tema al centro di un dibattito pubblico nazionale e internazionale che si interroga sulle trasformazioni legate al futuro delle città. Alle 16 in una tavola rotonda promossa da LabSOP, impegnato in un progetto di autorecupero di uno spazio abbandonato nel quartiere di Piedicastello, interverranno diverse realtà che, a partire dalla loro esperienza, si confronteranno su come sottrarre spazi alla speculazione edilizia. Da non perdersi al mattino (alle 11) il gioco di ruolo sulle rotte dei migranti a cura del Centro Astalli Trento. Alle 20 è proposto lo spettacolo “Abecedario di resistenza alle grandi opere dannose, inutili e imposte” a cura di WUMING 2, prodotto e ideato da Re:Common. Venerdì 2 la giornata intera è dedicata alle migrazioni e al diritto alla salute, la mattina (alle 11), mentre nel pomeriggio all'analisi dei vari aspetti delle nuove forme di soggettività femminile (alle 16 con la “merenda letteraria” e alle 16.30 con la conferenza “Un altro genere: rapporti di forza e superamento delle disuguaglianze”). Sabato 3 si dà voce alle esperienze, dalla Campania alla Val di Susa, di chi da anni si impegna contro lo sfruttamento del territorio per la difesa dei beni comuni, della democrazia e dell’ambiente.
Tutta la giornata di sabato è dedicata alla Festa dei “Gas” – Gruppi di acquisto solidale di Trento. Alle 11 il dibattito “Nutrire Trento” che propone un patto virtuoso tra produttori agricoli e consumatori consapevoli. Dalle 14 alle 19 la mostra mercato dei produttori biologici e fornitori dei “Gas”. Alle 14.30 il workshop “Chi controlla la qualità del territorio?”. Alle 17.30 la conferenza “Conflitti ambientali e comunità resistenti”. Domenica 4 alle 15 presentazione del libro “Il grande Iran” di Giuseppe Acconcia (ed. Exòrma) e dell'inchiesta giuridica sugli effetti dell’accordo Ue-Turchia “La merce siamo noi – Io non ho sogni” di Andrea Panico.
Tutti i giorni è in funzione la “BiOsteria Alla Cuoca Rossa, da Clara” con piatti vegani a base di prodotti biologici e stagionali, il laboratorio di pizza, il servizio bar e “colazioni da Zap(p)ata” a cura dell’associazione Richiedenti Terra.
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