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Si è aperto questa sera al Parco S. Chiara di Trento OltrEconomia Festival, che per il quarto anno racconta l’altra faccia dell’economia dando voce a una società civile che dà segni evidenti di avere bisogno, attraverso la mobilitazione e la partecipazione, di strumenti attivi per la costruzione di politiche economiche alternative. Orizzontalità, cooperazione, solidarietà, creatività sono le quattro parole chiave, che al Parco S. Chiara si cercherà di tradurre in proposte politiche capaci di produrre un cambiamento nelle economie e nella società.
L’economista Monica Di Sisto, della Campagna Stop Ttip e vicepresidente di Fairwatch Italia, ha aperto questa edizione con una riflessione sulla libertà e sulla giustizia sociale in questo tempo di arrembanti populismi. “I soggetti dell’economia liberal sono sempre meno. Questi non corpi fatti di flussi di finanza e di qualche rimasuglio di economia vecchia, ancora ancorata all’estrattivismo”, ha detto di Sisto. “Un iPhone – ha aggiunto, citando uno studio di Oxford – di 600 dollari, ad esempio, vede una distribuzione quasi globale del suo prezzo e della sua costruzione: 200 dollari alla Cina, 100 alla Corea… e ben 326 alla Apple per diritti di proprietà. L’economia 2.0 prevede confini inesistenti, e diritti che si traducono in costi”.
Stefano Bleggi, uno degli organizzatori dell’Oef, ha ripreso il tema delle migrazioni forzate, “forzate da politiche economiche neoliberiste che falliscono due volte perché producono le migrazioni e poi non riescono a creare condizioni dignitose perché i profughi possano vivere dignitosamente nei paesi che temporaneamente li ospitano”.
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