per la 51ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali l'Ufficio diocesano proietta il film di Ermanno Olmi sul vescovo di Milano
La vita dell'uomo non è solo una cronaca asettica di avvenimenti, ma è storia, una storia che attende di essere raccontata attraverso la scelta di una chiave interpretativa in grado di selezionare e raccogliere i dati più importanti. Lo scrive papa Francesco nel messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che quest’anno ha per tema “comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo”. E prosegue affermando che la realtà in sé stessa non ha un significato univoco. Tutto dipende dallo sguardo con cui viene colta, dagli “occhiali” con cui scegliamo di guardarla…
Il film che Ermanno Olmi ha realizzato insieme a Marco Garzonio, sulla vita del card. Martini, sembra una risposta perfetta al messaggio e all'invito del Papa.
Lo hanno intitolato “vedete, sono uno di voi” con la minuscola iniziale, come tutto nella locandina che rinuncia perfino all'immagine del vescovo di Milano, com'è nello stile di Olmi, com'è lo stile del vangelo prima di lui. Come era lo stile di Martini che ha saputo essere pastore, ma anche uomo in mezzo agli uomini, dentro le sfide del tempo. Quelle straordinarie e quelle ordinarie, a partire dalla morte che fa sintesi di entrambe: il “duro calle” attraverso cui ogni uomo deve passare per completare il proprio percorso. Ed è da questa prospettiva, che forma l'alfa e l'omega del film, che i due autori scelgono di raccontare la vita personale di Carlo Maria Martini, dalla dimora aristocratica dell'infanzia nella Torino degli anni Trenta alla stanza monastico-ospedaliera dell'Aloisianum di Gallarate nel 2012, dove il cardinale conclude il suo cammino terreno.
È un diario interiore, attinto dagli scritti di Martini, cui dà voce credibile ed efficace lo stesso Olmi, che seguendo i passi dell'uomo che diventa prete e poi pastore, via via diventa anche testimonianza civile della storia d'Italia dal fascismo ad oggi. In modo inscindibile. La selezione e il montaggio di parole e immagini lo mostra, Garzonio nelle note di presentazione lo spiega: “dalla lunga frequentazione del Cardinale (l'ho seguito per il Corriere della sera dagli inizi dell'Episcopato) ho imparato che quanto più scendi in te stesso e onestamente cerchi Dio, tanto più ti avvicini all'uomo; e quanto più investi nell'umanità dell'uomo e della donna, tanto più riesci a intravedere scintille di eterno, di assoluto in gesti, voci sentimenti umani. La separatezza tra i due universi è figlia degli sforzi che facciamo noi per razionalizzare ogni cosa credendo di riuscire così a tenere tutto sotto controllo…”.
Martini uomo e prete, insegna a stare dentro i giorni che ci sono dati da vivere, dentro le ombre a volte tragiche (il terrorismo degli anni 80) a volte insidiosamente poco appariscenti (la corruzione politica della Milano da bere), e desolanti (la solitudine delle persone nella metropoli), ma insegna a vedere la luce che già abita questo mondo e ad ascoltare la buona notizia che lo trasforma.
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