Il Movimento dei Focolari ha accompagnato a Castel Gandolfo la “partenza” di don Marco Tecilla (spentosi l’8 maggio a 91 anni), il “primo focolarino”, il primo giovane che volle seguire Chiara Lubich nella sua stessa scelta di Dio e nella strada del focolare. “Siamo tutti intorno a lui in un abbraccio che unisce cielo e terra, con infinita gratitudine», ha scritto Maria Voce, la presidente dei Focolari, parlando di questo “semplice operaio diventato testimone e apostolo dell’unità prima in diverse città italiane, poi in Sudamerica e nell’allora Cecoslovacchia, superando la “cortina di ferro”; poi di nuovo in Italia, dal sud al nord e infine a Rocca di Papa, presso la sede centrale del Movimento”.
Era venuto in contatto con la scintilla del Movimento ancora nel 1945 – da elettricista era andato a fare dei lavori in casa delle prime “pope” – e ne era poi diventato nel novembre 1948 il pioniere del primo focolare maschile in via Antonio da Trento con Livio.
A Vita Trentina Tecilla aveva dichiarato in occasione del funerale di Chiara Lubich (nella foto Zotta): “La prima volta che la incontrai non mi rimase il contenuto di quello che disse – riconosce – ma la sensazione di aver sentito la presenza di Dio”.
Ha detto ilsuo discepolo Redi Maghenzani al funerale: “Marco ci lascia una scia di luce che non si spegne, ci lascia un'impronta dei primi tempi, di quell'Amore che non conosce frontiere; ci lascia un cuore di padre e di madre che non cesserà di battere per noi, come il nostro per il suo”.
Lascia una recensione