La libertà è bene comune

Presente una delegazione altoatesina con l’Anpi, il Comune di Bolzano e studenti di Bolzano e di Bressanone

Linz – Il 5 maggio del 1945 furono liberati i prigionieri del lager di Mauthausen e dei suoi 49 sottocampi. Anche quest’anno (domenica 7 maggio) si è ripetuta la cerimonia internazionale (poiché le vittime appartennero a tutte le nazioni) di commemorazione, alla presenza di settemila persone venute da ogni dove. Presente una delegazione altoatesina con rappresentanti dell’Anpi, del Comune di Bolzano e degli studenti delle scuole “Galilei” di Bolzano e “Falcone e Borsellino” di Bressanone. In occasione della celebrazione ecumenica il vescovo di Linz Manfred Scheuer ha lanciato un monito “contro il ritorno alla barbarie”.

Il 16 maggio 1945 fu rimpatriato il primo contingente di deportati. Sul piazzale del campo di tenne una grande manifestazione che si concluse con l’approvazione del cosiddetto “Giuramento di Mauthausen”. A sottolineare l’internazionalità dell’evento, il Giuramento è stato letto domenica scorsa in venti lingue. Qui la versione in italiano: “Si aprono le porte di uno dei campi peggiori e più insanguinati: quello di Mauthausen. Stiamo per ritornare nei nostri paesi liberati dal fascismo, sparsi in tutte le direzioni. I detenuti liberi, ancora ieri minacciati di morte dalle mani dei boia della bestia nazista, ringraziano dal più profondo del loro cuore per l’avvenuta liberazione le vittoriose nazioni alleate, e salutano tutti i popoli con il grido della libertà riconquistata. La pluriennale permanenza nel campo ha rafforzato in noi la consapevolezza del valore della fratellanza tra i popoli”. Continua il documento: “Fedeli a questi ideali giuriamo di continuare a combattere, solidali e uniti, contro l’imperialismo e contro l’istigazione tra i popoli. Così come con gli sforzi comuni di tutti i popoli il mondo ha saputo liberarsi dalla minaccia della prepotenza hitleriana, dobbiamo considerare la libertà conseguita con la lotta come un bene comune di tutti i popoli. La pace e la libertà sono garanti della felicità dei popoli, e la ricostruzione del mondo su nuove basi di giustizia sociale e nazionale è la sola via per la collaborazione pacifica tra stati e popoli. Dopo aver conseguito l’agognata nostra libertà e dopo che i nostri paesi sono riusciti a liberarsi con la lotta, vogliamo: conservare nella nostra memoria la solidarietà internazionale del campo e trarne i dovuti insegnamenti; percorrere una strada comune: quella della libertà indispensabile di tutti i popoli, del rispetto reciproco, della collaborazione nella grande opera di costruzione di un mondo nuovo, libero, giusto per tutti; ricorderemo sempre quanti cruenti sacrifici la conquista di questo nuovo mondo è costata a tutte le nazioni”.

La conclusione: “Nel ricordo del sangue versato da tutti i popoli, nel ricordo dei milioni di fratelli assassinati dal nazifascismo, giuriamo di non abbandonare mai questa strada. Vogliamo erigere il più bel monumento che si possa dedicare ai soldati caduti per la libertà sulle basi sicure della comunità internazionale: il mondo degli uomini liberi! Ci rivolgiamo al mondo intero, gridando: aiutateci in questa opera! Evviva la solidarietà internazionale! Evviva la libertà!”.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina