Gli scatti in mostra raccontano il paesaggio con una lettura a volte critica dei segni lasciati dall'uomo sul territorio
“La fotografia è una tecnica che utilizza la luce, mentre l'architettura si occupa di costruzioni materiali, ho inoltre preso spunto da un titolo 'Building with light' riportato su di un saggio di qualche anno fa”. La curatrice Patrizia Regorda spiega così il titolo dell'esposizione “Costruire con la luce”, inaugurata domenica 7 maggio, nell'area del mezzanino della sede di Rovereto del Museo d'arte moderna e contemporanea. Si tratta del primo di due Focus, approfondimenti tematici e monografici, in programma quest'anno. Il prossimo, a partire dal 3 settembre, toccherà il tema della “rivista come luogo di ricerca artistica”.
La nuova mostra offre un percorso che spazia dalla fine dell'Ottocento agli anni Sessanta del Novecento, utilizzando una cinquantina di opere, tra fotografie e riviste di architettura, da una trentina di fondi e collezioni degli archivi del Mart. Gli scatti, a partire da un periodo in cui la tecnica fotografica si era molto evoluta, inizialmente eseguiti per documentare la propria attività professionale, con il tempo vanno oltre la mera rappresentazione delle strutture architettoniche inglobando il paesaggio circostante; ultimamente anche per proporre una lettura critica dei segni lasciati dall'economia sul territorio. È il caso di Gabriele Basilico, che già negli anni Settanta denunciava con le sue immagini le ricadute dell'architettura e dell'urbanistica sull'ambiente.
La mostra si chiude con due recentissimi (2003) e significativi scatti trentini di Basilico: la località Centochiavi di Trento e la veduta della Piana Rotaliana dalla strada per Fai. Si vedono poi immortalate le immense facciate di vetri delle fabbriche Olivetti di Ivrea con gli scatti di Fulvio Roiter. Pier Maria Bardi, esponenente del razionalismo architettonico, con la “Tavola degli orrori”, pubblicata nella rivista “Quadrante” del giugno 1933, denunciava le brutture e gli anacronismi dell'architettura.
La mostra rimarrà aperta fino al 27 agosto con orario: martedì-domenica, dalle 10 alle 18, venerdì dalle 10 alle 21, lunedì chiuso.
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