Il cestaio Romano Lunelli

L’antico mestiere del cestaio raccontato da Romano Lunelli
Intreccia con abilità sottili strisce di legno realizza cestini belli e resistenti. per andare nell’orto o quando si va per funghi. Ma che possono essere utilizzati anche per arredamento.
Qual è il suo mestiere?Adesso che sono in pensione costruisco cestini che servono per vari scopi.

Da dove è nata la sua passione?

Non ricordo, sicuramente posso dire che erano tantissimi anni che cercavo qualcuno che me lo insegnasse. Poi, dodici o tredici anni fa, l’ho trovato e lui mi ha detto: “Guarda!”. E così ho imparato…

È stato difficile?

Assolutamente no, se si ha passione non c’è niente di difficile, possono riuscirci anche i più piccoli.

Perché questo mestiere è legato alla montagna?

Perché proprio in montagna si va a raccogliere il materiale per costruire i cestini. Il nocciolo di pianura non va bene: servono alberi vecchi però cresciuti piano, oltre i 500/700 metri di altitudine. Per realizzare i cestini si può usare però anche il salice che fornisce quelle che in dialetto trentino chiamiamo strope che si possono usare così come sono o, altrimenti, pelarle attendendo aprile quando cominciano ad aprirsi le prime gemme.

La classe V C della scuola elementare del Sacro Cuore
La classe V C della scuola elementare del Sacro Cuore

Ha un posto specifico dove raccoglie il legname?

Va raccolto, se si può, dove non c’è tanto terreno, perché il nocciolo ci mette più tempo a crescere; la pola è molto più lavorabile, non si rompe, escono le strisce più sottili e ci si mette meno a portarle a spessore. Invece, se il nocciolo è cresciuto troppo in fretta la parte che si stacca dal ramo è molto grossa, per cui bisogna lavorare tanto per togliere ciò che non serve.

Quali strumenti usa per la lavorazione del legno?

Pochissimi: un coltellino e una forbice che servono per tagliare le strisce che andranno a comporre il cestino. Poi nel bosco serve una piccola sega per tagliare le pole di nocciolo. C’è anche la cosiddetta caora, una panca con una forcella che mi sono costruito e all’interno della quale si possono piegare le pole, evitando di dover usare le ginocchia.

Quanto ci si mette a fare un cestino?

Circa 9/10 ore per quelli più semplici. Anche 25 ore per quelli a tracolla, più grandi e più impegnativi che, vuol dire, più o meno una settimana.

Insegna anche a farli?

È molto difficile insegnare a fare cesti. Ho già provato, con scarsissimi risultati e un mucchio di materiale buttato per niente, quando invece anche il minimo scarto deve essere riutilizzato, ad esempio per accendere il fuoco. Se un paio di persone mi chiedono di imparare posso farlo, ma se si è in tanti diventa impossibile…

I cesti sono tutti uguali?

Ci sono alcune forme diverse: quello con il manico che, ad esempio, serve per l’orto o per andare a funghi che è l’utilizzo principale anche di quello a tracolla, con il coperchio. Ma possono essere usati anche come arredamento contenendo, ad esempio, dei fiori. Ogni cestino è un’opera unica, proprio perché fatto a mano.

Sono resistenti?

Molto. Pensate che il mio primo cestino, lo ho completamente rifatto anni dopo utilizzando lo stesso materiale. Dopo averlo messo in acqua per una giornata, lo ho disfatto proprio come si fa con un gomitolo; poi l’ho intrecciato di nuovo, partendo quasi da zero.

Oltre ai cestini costruisce anche altri oggetti in legno?

Sì, ogni tanto ad esempio mi chiedono le casette per gli uccellini e le faccio molto volentieri. Oggi vi ho mostrato anche un igrometro, che serve per misurare l’umidità nell’aria. Non fa le certo previsioni del tempo, ma alla gente piace molto e devo farne quindici, venti, trenta tutti gli anni.

Il cestaio potrebbe essere un lavoro?

No, non si riuscirebbe a viverci. Io vendo i miei oggetti, ma la mia resta un’attività hobbistica, una passione. Non si vive con i soldi dei cestini: è un lavoro bellissimo, impegnativo, ma non certo redditizio.

Intervista a cura della classe V C della scuola elementare del Sacro Cuore


Nome: Romano

Cognome: Lunelli

Segni particolari: vive a Santa Massenza in valle dei Laghi. Ha imparato il mestiere di cestaio dopo essere andato in pensione.

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